Un gruppo di hacker ben noto alla comunità ha dichiarato apertamente di voler attaccare l’Italia. A che cosa stanno puntando questi cybercriminali?
Killnet vorrebbe attaccare pesantemente l’Italia, e il fatto che negli Uffici Postali italiani non si riesca ad accedere in queste ore sulle operazioni sui conti correnti la dice lunga, seppur non sa ancora chiaro se possa esserci un collegamento con l’attacco informatico degli hacker russi ai danni delle istituzioni italiane.
Sino a questo momento siamo rimasti totalmente fuori da faccende del genere, ma adesso ne siamo diventati i protagonisti evidentemente. KillNet avrebbe tutte le intenzioni del mondo di eseguire quello che loro definiscono essere “un colpo irreparabile” alle istituzioni italiane soltanto per sostenere la causa della guerra. Ma perché?
Le motivazioni che hanno spinto il gruppo ad attaccarci
Tutto sembra che abbia avuto inizio con la battaglia virtuale avuta contro gli Anonymous, e dato che KillNet non voglia perdere nella maniera più assoluta, ha lanciato ufficialmente una sfida su Telegram dichiarando che il campo di battaglia sarà proprio l’Italia. Ma nonostante queste terribili minacce, ancora non è successo nulla di rilevante se non qualche malfunzionamento di poco conto.
Comunque il CSIRT italiano, acronimo di Computer Security Incident Response Team, aveva già lanciato l’allerta il giorno prima dell’aperta minaccia da parte di KillNet, dichiarando che: “Continuano a rilevarsi segnali e minacce di possibili attacchi imminenti ai danni, in particolare, di soggetti nazionali pubblici, soggetti privati che erogano un servizio di pubblica utilità o soggetti privati la cui immagine si identifica con il paese Italia“. Viene anche raccomandato di mettere in atto con effetto immediato gli strumenti di difesa informatici, con una attenzione precisa alla “mitigazione delle vulnerabilità maggiormente sfruttate da attori malevoli di matrice russa ed alle misure di mitigazione degli attacchi di tipo DDoS“.
Ecco perché sia la Polizia Postale che il Viminale hanno attivato l’azione di monitoraggio, inoltre il CSIRT ha anche detto che dovranno controllare 24 ore al giorno tutti i loro sistemi informatici. Ora come ora non è successo niente di grave, quindi è probabile che forse dovremo aspettare del tempo prima di affrontare i problemi che causeranno, oppure non succederà nulla e potremo stare – dunque – in santa pace.