L’intelligenza artificiale, secondo un ricercatore che ha condotto uno studio importantissimo al riguardo, potrebbe essere un ottimo metodo per riuscire a guarire in via definitiva il cancro. Non è una certezza assoluta, questo è ovvio, però gli accorgimenti che hanno voluto fare sulla questione la dicono lunga; di cosa ha voluto parlare?
Yann LeCun, lo chief AI Scientist di Meta, ha affermato che sarà possibile “curare tutti i tipi di cancro sarà la sfida più grande, e l’Intelligenza artificiale può sicuramente accelerare lo sviluppo di nuovi farmaci”. Lo ha detto in occasione della promozione dell’IA del progetto di alta formazione degli Industriali friulani Confindustria Udine Academy.
LeCun, Silver Professor of Data science, Computer science, Neural science, and Electrical engineering alla New York University, per la prima volta in Friuli chiaramente, ha spiegato che:
“La prossima rivoluzione dell’AI avverrà quando sarà possibile insegnare alla macchina a pensare alla stessa stregua di persone o animali. Oggi ci sono diverse applicazioni possibili, ma non tutte sono auspicabili, come le decisioni in campo giudiziario, che non si possono far dipendere dal parere di una macchina. Anche sui social è necessario un sistema di moderazione e di controllo per escludere contenuti non desiderati, come quelli che incitano a violenza, bullismo, terrorismo o propaganda“.
Aspettative per il futuro
Da quello che ha detto capiamo bene che ci vorrà del tempo prima che effettivamente possa essere usata, sempre in maniera perfetta, anche in altri ambiti, come quello della medicina per esempio. Una IA super sviluppata dovrà prima superare molti test importanti e che saranno in grado di delineare un quadro generale sulle sue funzionalità, dunque non aspettiamoci che in un giorno possa essere possibile una evoluzione del genere. Tutto dipenderà sia dalle nostre capacità che dal modo con cui verrà programmata l’Intelligenza Artificiale.
Inoltre, per quanto riguarda le fake news sull’argomento, LeCun afferma che “in futuro si potrà migliorare, ma non molto, visto che resta difficile decidere quali contenuti ‘non veri’ sono davvero pericolosi e vanno esclusi: se questo è assodato per contenuti che mettono a repentaglio salute o sicurezza, come le fake news sui vaccini anti Covid ciò non è altrettanto evidente per contenuti che sconfinano nello scherzo, oppure si propongono come narrativa o poesia“.