Il governo Draghi ha introdotto un bonus riguardante il POS e i pagamenti digitali, un incentivo per le imprese di modo da adeguarsi alle nuove direttive. Da anni è in vigore l’obbligo per gli esercenti di accettare appunto i pagamenti tramite carte di credito, bancomat e similari, ma sulla carta non tutte le aziende si sono adottate.
Dal primo luglio 2022, però, si dovrebbe cambiare registro, e chi negherà un pagamento digitale, rischia una multa che potrà arrivare fino a 30mila euro, a cui va aggiunta la somma del 4% della transazione che è stata negata. La sanzione si applicherà sia ai negozianti quanto ai professionisti come ad esempio tassisti e medici, e mira ovviamente ad eliminare il “nero”, favorendo invece tutti i pagamenti tracciabili.
Ma come mai molti negozianti si sono opposti in questi anni ad accettare pagamenti digitali, soprattutto per piccole somme? Il motivo è semplice e va riscontrato nelle commissioni, che in alcuni casi, soprattutto sulle suddette piccole cifre, vengono ritenute troppo elevate. Se da una parte gli esercenti non hanno tutti i torti, dall’altra c’è da dire che negli ultimi anni, come ricorda anche Hwupgrade.it, le cose sono migliorate in tal senso, e i contratti più recenti prevedono solo un fisso mensile per noleggiare l’apparecchiatura senza chiedere in più alcuna commissione. In altri casi, invece, le commissioni vengono azzerate al di sotto di una soglia. A tutto ciò si aggiunge anche il bonus POS per i pagamenti digitali, delle agevolazioni concesse dal governo che permettono di abbattere ulteriormente i costi.
Nel dettaglio, a partire dall’1 luglio 2022, quindi fra esattamente un mese, è previsto un bonus del 30 per cento delle commissioni sotto forma di credito d’imposta, a patto di aver registrato nell’anno precedente un fatturato inferiore ai 400.000 euro, così come previsto dal DL n. 124 del 26/10/2019. Ma non è tutto, perchè chi deve acquistare un POS può inoltre godere di un ulteriore bonus del 70 per cento se non ha superato i 200.000 euro di fatturato nel precedente esercizio, per un massimo di 160 euro. L’agevolazione scende al 40% per chi ha registrato ricavi compresi fra i 200.000 euro e il milione e scende al 10% per chi ha un fatturato fra il milione e i 5 milioni di euro. “Nel caso in cui si utilizzano gli Smart POS, che si collegano al registratore di cassa e prevedono la registrazione elettronica e la trasmissione telematica dei corrispettivi, il bonus per l’acquisto sale al 100%, per un massimo di 320 euro. Rimane valido il limite di 200.000 euro di fatturato. Chi li supera, potrà contare su un credito d’imposta del 70% se il fatturato non arriva al milione di euro e del 40% fra uno e cinque milioni di euro”. Ci congediamo con una serie di POS a basso prezzo acquistabili su Amazon, a cominciare da quello che è il più venduto in assoluto, leggasi il lettore di carte SumUp Air, in vendita a soli 29.99 euro.
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