Google Russia ha dichiarato bancarotta, e ha dovuto chiudere i suoi uffici dalle parti di Mosca, ma non come protesta per via della guerra in Ucraina scoppiata lo scorso 24 febbraio.
Tutta colpa del sequestro del conto bancario a cui è stata sottoposta la compagnia di Mountain View e che la stessa utilizzava per finanziarie le proprie attività nel Paese straniero. Secondo quanto si apprende, così come riportato nelle scorse ore dal Corriere della Sera e dall’agenzia Ansa, alla base di tale decisione drastica vi sarebbe il mancato pagamento di una sanzione pecuniaria da ben 7.2 miliardi di rubli, che al cambio attuale fanno circa 107 milioni di euro.
GOOGLE CHIUDE I PROPRI UFFICI IN RUSSIA DOPO AVER DICHIARATO BANCAROTTA
La multa era stata comminata a dicembre dell’anno scorso dalle autorità moscovite, a seguito del rifiuto di rimuovere da Youtube (di proprietà di Google), alcuni contenuti ritenuti illegali, pena che era cresciuta di 506 milioni di rubli, circa 7.5 milioni di euro, per morosità. «Il sequestro del conto bancario di Google Russia da parte delle autorità russe – ha fatto sapere attraverso una nota un portavoce dell’azienda – ha reso insostenibile il funzionamento del nostro ufficio russo, incluso il mantenimento di dipendenti e salari in Russia, il pagamento di fornitori e appaltatori e l’adempimento di altri obblighi finanziari». Una multa che va ad aggiungersi ad un’altra pena comminata sempre a Google, risalente allo scorso mese di marzo, leggasi un altro miliardo di rubli, circa 15.2 milioni di euro, per non aver ripristinato l’accesso al canale YouTube di Tsargrad TV – emittente di proprietà dell’oligarca filo putiniano Konstantin Malofeev – oltre a quella di aprile da 11 milioni di rubli, 107mila euro, per non aver eliminato da Youtube dei video bollati come fake news riguardanti la guerra in Ucraina.
«Google Russia ha pubblicato un avviso a proposito della propria intenzione di dichiarare bancarotta», si legge ancora nel comunicato. Big G ha fatto sapere di voler continuare a garantire i propri servizi in Russia come Ricerca, YouTube, Gmail, Maps, Android e Play, ma ci si domanda, come scrive il Corriere della Sera, se il crac fosse effettivamente inevitabile. Del resto, se 100 milioni di euro sarebbero un salasso per qualsiasi persona al mondo, per Google rappresentano solo il 7 per cento delle entrati annuali, ammontate nel 2021 a ben 134,3 miliardi di rubli (poco più di 2 miliardi di euro). Il quotidiano ipotizza quindi che le sanzioni di guerra verso la Russia abbiano impedito materialmente a Big G di completare le operazione bancarie necessarie per saldare il proprio conto e pagare le varie multe. Una seconda ipotesi è che Mountain View abbia approfittato della situazione per chiudere gli uffici in Russia, tenendo conto anche che l’anno scorso dallo stesso Paese era giunto solo l’1 per cento dei ricavi globali di Alphabet.