Il sito della Polizia di stato italiana, ma anche di altre istituzioni del nostro paese, sono finiti sotto attacco da parte di alcuni hacker, che hanno messo appunto ko la rete istituzionale nazionale per diverse ore.
Tra i siti colpiti, come scrive Hdblog.it, si segnalano quello del Senato, quello dell’Iss, l’istituto superiore di sanità, ma anche quello del ministero della difesa e quindi dell’Aci. Nel dettaglio l’elenco completo ha riguardo i seguenti siti, con i rispettivi indirizzi
www.imtlucca.it. Sito dell’Istituto di studi avanzati di Lucca che si occupa di tecnologia digitale
www.iss.it. Sito dell’istituto superiore di sanità
www.infomedix.it. Azienda che fornisce servizi alle aziende sanitarie.
www.senato.it. Sito ufficiale del Senato italiano.
www.it.kompass.com. Database che raccoglie informazioni societarie
www.difesa.it. Sito ufficiale del Ministero della Difesa
www.aci.it. Sito ufficiale dell’Automobile Club d’Italia.
ATTACCO HACKER RUSSO A NUMEROSE ISTITUZIONI ITALIANE: COSA E’ SUCCESSO
Stando ad una prima ricostruzione effettuata dalla polizia e dagli addetti ai lavori, si sarebbe trattato di un attacco di tipo Ddos (Denial of Service) durante il quale il sito bersaglio dell’hacker viene inondato da una serie praticamente infinita di richieste di accesso, che i server non riescono a gestire. Si è trattato di un attacco hacker russo, in quanto l’azione incriminata è stata ricondotta al collettivo di Killnet, o per lo meno, a dei cybercriminali russi che operano attorno a quell’orbita. A conferma di questa tesi, il fatto che le informazioni sui siti italiani colpiti siano emerse da Telegram su gruppi vicini appunto a Killnet. L’attacco hacker non ha comunque provocato gravi danni, così come spiegato anche dalla presidente del Senato, Elisabetta Alberti Casellati: “Nessun danno dall’attacco hacker che ha coinvolto la rete esterna del Senato. Un grazie ai tecnici per l’immediato intervento. Si tratta di episodi gravi che non vanno sottovalutati. Continueremo a tenere alta la guardia”. Il sito del Senato è tornato attivo nel giro di qualche ora, prima comunque di risultare nuovamente offline (al momento risulta perfettamente online), e lo stesso è avvenuto per altri siti, il cui attacco sembra che quindi non abbia provocato alcun danno serio.
Si è trattato quindi di un disservizio più che un vero e proprio danno, in ogni caso, la situazione ha destato particolare preoccupazione ed Ernesto Magorno, membro del Copasir, ha sottolineato su Twitter: “È necessario reagire subito perché, purtroppo, l’andamento della guerra tra Russia e Ucraina rischia di andare avanti ancora per molto e un attacco cyber dovrebbe essere riconosciuto come un atto di terrorismo”. L’attacco hacker non sembra inoltre aver interessato solo l’Italia, visto che molte altre istituzioni dell’Unione Europea sarebbero state prese di mira, a cominciare da quelle tedesche, leggasi gli aeroporti di Norimberga e Monaco di Baviera, ma anche quelle polacche (banche, università e Parlamento), e infine, quelle della Spagna. Anche in questo caso la conferma è giunta dai gruppi Telegram dove si parlava dell’accaduto e dove si citavano le varie nazioni vittime di Killnet negli scorsi giorni. “Un’azione dimostrativa, sembrerebbe, o messa in campo per testare la tenuta dei sistemi informatici dei vari Paesi coinvolti – commenta Hdblog.it – in vista di futuri attacchi; ipotesi avvalorata da un’ulteriore rivendicazione da parte degli hacker russi, quella dell’attacco al portale Eurovision dedicato alle votazioni, azione di lieve entità che non ha compromesso le funzionalità del sito”. La sensazione è che nelle prossime settimane torneremo a parlare di attacchi hacker russi…