Così Elon Musk ha commentato la decisione di Twitter di bandire Trump dal social network, durante l’evento-conferenza “Future of the Car” organizzato dal Financial Times, a margine del quale ha anche parlato dei suoi obiettivi riguardo alla piattaforma e dell’ambizione di rendere Tesla il più grande produttore di autoveicoli al mondo entro il 2030.
Elon Musk, il nuovo CEO di Twitter, lo ha detto forte, chiaro ed a scanso di qualsiasi possibile fraintendimento: la decisione di bandire l’ex Presidente degli Stati Uniti Donald Trump dal social network è stata, a suo modo di vedere, “moralmente sbagliata e totalmente stupida”.
A tutti gli effetti, la dichiarazione di Musk risulta una vera e propria “riabilitazione” dell’ex Presidente e dovrebbe comportare, come promesso da Musk stesso, la rimozione del divieto e dunque la riattivazione del suo account.
Quando? Molto probabilmente, non appena l’operazione di acquisizione di Twitter da parte del patron di Tesla e SpaceX – valutata 44 miliardi di dollari – sarà definitivamente conclusa, prevedibilmente entro il 2022.
Il perché della sospensione permanente dell’account di Trump da Twitter
Il comunicato ufficiale della sospensione dell’account di Trump, pubblicato l’otto Gennaio dello scorso anno dalla società, aveva espresso le motivazioni di allarme riguardo al rischio di “ulteriori incitamenti alla violenza” suscitati, secondo il board di allora, da numerosi tweet del Presidente ancora in carica (Donald Trump avrebbe poi rimesso il mandato presidenziale soltanto 12 giorni dopo il comunicato, il 20 Gennaio 2021).
In particolare, il tweet di Trump che fece traboccare il vaso recitava: “I 75.000.000 di grandi patrioti americani che hanno votato per me, AMERICA FIRST, e MAKE AMERICA GREAT AGAIN, avranno una VOCE GIGANTE nel futuro. Non verranno mancati di rispetto o trattati ingiustamente in alcun modo!!!”.
Considerate le preoccupanti tensioni sociali diffusesi in quel periodo negli States e sfociate poi nel grave incidente occorso a Capitol Ill di occupazione e devastazione da parte di numerosi sostenitori di Trump – solo due giorni prima rispetto al tweet incriminato – Twitter decise di prevenire quella che considerò come una vera e propria “glorificazione della violenza”, che avrebbe potuto ispirare altre sommosse, e bannò dunque in modo permanente l’account dell’ex Presidente.
Ora la “musica”, con la nuova acquisizione da parte di Musk, sembra davvero cambiata radicalmente. Almeno, per quanto ne sappiamo fino ad ora, riguardo alle politiche di “Glorificazione della Violenza”, che immaginiamo verranno quindi modificate non appena la nuova proprietà verrà definitivamente ufficializzata.