Effettuare la spesa online è ormai una abitudine abbastanza consolidata dei cittadini, soprattutto dopo che la pandemia ha costretto in casa per un bel po’ di tempo tutto il mondo, e molti di coloro che a casa si sono trovati anche abbastanza bene, hanno continuato a usufruire di questo tipo di servizio anche quando ormai era possibile e consentito uscire.
Nel tempo poi la spesa online, che in prima battuta sembrava essere una specie di servizio mitologico, è diventata sempre più semplice da effettuare, e molte aziende dedite allo shopping online (come Amazon ad esempio) hanno via via istituito servizi specifici per la consegna della spesa a casa, in poche ore dopo l’ordine, per andare incontro ai clienti.
E se Amazon ha istituito in Italia il servizio Amazon Fresh, mentre a livello internazionale esistono servizi come Instacart, pare che per un momento anche Apple abbia pensato di entrare in questo business proprio insieme a questa azienda internazionale che si occupa di consegna e ritiro di generi alimentari in Nord America, in particolare negli Stati Uniti e in Canada.
Apple leader nel settore dei servizi, lo dice Bloomberg
Uno degli analisti di mercato più autorevoli in fatto di notizie relative ad Apple, Mark Gurman di Bloomberg, è convinto che Apple, i cui fatturati record dipendono anche dal settore dei servizi, è convinto che l’azienda con sede a Cupertino abbia tutte le intenzioni di entrare in questo fiorente mercato. Quello della spesa a domicilio.
Sembra che il board di Apple abbia pensato seriamente infatti di entrare nel business di Instacart (corrispettivo di Everli e Gorillas a livello internazionale), realizzando un’app dedicata ai prodotti alimentari la cui qualità avrebbe potuto essere tranquillamente monitorata sia dal punto di vista nutrizionale sia da quello della provenienza.
Per adesso tuttavia l’idea sembra essere rimasta in fase embrionale, dal momento che Apple ancora non ha fatto ulteriori passi verso la realizzazione di questo servizio, che a dire il vero sembra avere dei margini di guadagno molto esigui e quindi non è considerato molto redditizio.
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Ma non è mai detta l’ultima parola con Apple, che si sa, spesso fa sognare e desiderare determinati prodotti e poi, quando meno il mercato se lo aspetta, vengono fuori sul mercato quasi a sorpresa. E se la spesa online tramite Apple ci fa aspettare, starebbero andando avanti invece altri servizi di cui si è già parlato tempo addietro.
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Il primo è quello per cui Apple Pay avrebbe deciso di istituire dei piani rateali per i pagamenti, sia online che negli store fisici, per i suoi clienti. Un servizio di cui ovviamente ha parlato in passato Bloobmerg, e che avrebbe preso il nome di Apple Pay Later: un servizio in collaborazione con Goldman Sachs che avrebbe garantito la liquidità necessaria. Ma ancora anche qui non si è concretizzato il servizio.
Si parla anche di un altro servizio in abbonamento che Apple avrebbe pensato per i suoi clienti americani: una sorta di abbonamento mensile che ogni anno darebbe la possibilità ai possessori di iPhone di passare al modello più recente, e per questo servizio si era parlato della fine del 2022 (massimo inizio 2023) per il suo debutto.