Una questione di tracciabilità. Questo il punto nodale, il grande dubbio, uno sbarramento non di poco conto per la regolamentazione delle criptovalute, ormai sulla bocca di tutti. Dall’Europa avanza una proposta per normare l’utilizzo in commercio, magari mettendo in guardia i tanti investitori.
La criptovaluta sta diventando mainstream. Sono tanti i giovani, ma non solo, che stanno investendo nel mercato delle criptovalute, attirati dai social media, dalla loro cresciuta, dalle promesse di rendimenti elevati e dalla prospettiva di costruire un sistema finanziario nuovo, aperto e innovativo.
Ma gli investimenti in valute digitali volatili possono essere rischiosi. L’ordine esecutivo firmato dal presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, lo scorso 9 marzo traccia la strada per la regolamentazione statunitense delle risorse crittografiche.
Guai a sottovalutare i rischi della crypto
L’Unione Europea, invece, è nelle fasi finali dell’introduzione di regole complete per le criptovalute, a livello globale. Certamente L’ecosistema crittografico e la tecnologia che lo sostiene potrebbero portare grandi benefici al mondo, ne è convinto Mairead McGuinness. Che però si spiega così.
“La tecnologia Blockchain elimina sostanzialmente la necessità di processi e intermediari centralizzati. Elimina l’intermediario – rimarca il Commissario europeo per i servizi finanziari, la stabilità finanziaria e l’unione dei mercati dei capitali, in uno stralcio di un’intervista su The Hill – può anche rendere le transazioni più efficienti e trasparenti, registrando le informazioni chiave in un formato non modificabile, rendendole accessibili a tutti i partecipanti al mercato. Questo ha il potenziale per rendere i pagamenti più economici, più veloci e più sicuri. Potrebbe anche sbloccare i miliardi di euro e dollari attualmente utilizzati per coprire il rischio di credito o di regolamento nel sistema finanziario”.
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Eccolo, però il monito di Mairead McGuinness: “Non si devono sottovalutare i rischi significativi che le criptovalute rappresentano – continua – con le criptovalute non regolamentate, i consumatori corrono il rischio di acquistare prodotti inadatti, basandosi su informazioni incomplete. Gli investitori rischiano di perdere denaro a causa di frodi, inganni o semplicemente della volatilità che ha caratterizzato i mercati delle criptovalute sin dal loro inizio”.
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Testa sulle spalle, dunque. Non esistono guadagni facili con nulla, nemmeno con le tante chiacchierate criptovalute, bitcoin in primis, la cui non tracciabilità resta al centro del dibattito: “Non possiamo nemmeno ignorare l’elevato consumo energetico e l’impatto ambientale – specifica il Commissario – ecco perché l’UE finanzia già iniziative per rendere la blockchain più sostenibile. Le criptovalute presentano anche rischi per la stabilità finanziaria”.