Gli errori di sistema, o alcuni glitch nascosti, saranno sempre presenti negli smartphone che utilizziamo tutti giorni. Google lo sa bene, ecco perché ha rilasciato un aggiornamento d’urgenza per risolvere la questione; vediamo cosa ha sistemato.
Google ha già avviato la distribuzione delle patch di sicurezza di maggio per i suoi smartphone supportati. Vulnerabilità del calibro di Dirty Pipe, dunque, verranno finalmente risolte; non dovremo più preoccuparci di affrontarli. I bug fix attualmente sono a 37, che per quanto non sembri, in realtà, è una cifra relativamente bassa guardando alla media storica, a cui se ne aggiungono 11 specifici per Pixel.
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Gli errori che vengono sistemati, in sostanza, sarebbero i seguenti: Risolto un problema di risveglio casuale del display senza intervento da parte dell’utente, migliorato il feedback aptico in certe condizioni e in certi casi d’uso (solo Pixel 6 e 6 Pro) e risolto un crash del launcher dopo il riavvio del dispositivo in certe condizioni.
Info sulla patch
Dirty Pipe è una vulnerabilità nel kernel di Linux molto pericolosa che interessa solo smartphone recenti o solo quelli con un SoC top di gamma di ultima generazione come Snapdragon 8 Gen 1. Samsung, proprio per questo, l’aveva distribuita sui Galaxy S22, motivo per cui doveva essere risolta al più presto per ovvie ragioni.
Per quanto riguarda i Pixel 3a e 3a XL, che sono giunti al termine del periodo di supporto software garantito, Google ha confermato che, come è accaduto già altre volte in passato, avranno un ultimo aggiornamento verso il mese di luglio, per poi essere abbandonati per sempre. Non è chiaro se sarà l’aggiornamento noto come QPR3, acronimo di Quarterly Platform Release e attualmente in fase di beta testing, o una semplice collezione di fix e correzioni dei mesi precedenti.
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E come succede spesso, gli update dovrebbero arrivare nei prossimi giorni per tutti i dispositivi interessati. Tuttavia, se avete fretta di riceverli, potremo procedere con il download e l’installazione manuale delle immagini OTA, lo stesso file che arriva da internet, o Factory, cioè una reinstallazione pulita dell’OS con conseguente perdita dei dati personali.