Google espande le possibilità di tutelare la propria privacy aumentando il numero ed il tipo di informazioni personali che gli utenti possono richiedere di escludere dai risultati del motore di ricerca: la società di Mountain View ne ha dato comunicato ufficiale, vediamo di cosa si tratta.
Google afferma di voler aumentare le misure di sicurezza per garantire ai propri utenti una maggior tutela della privacy. Ed alcune scelte ed implementazioni nei sistemi della società di Mountain View, aumentano effettivamente le possibilità di scelta riguardo quali dati personali rendere ricercabili e quali no, chiedendone l’oscuramento oppure la rimozione.
Nel 2021, Google ha bloccato nel proprio Store circa un milione di app che non rispettavano gli standard di sicurezza richiesti dalla società. Ed ora, oltre alla possibilità di richiedere la rimozione dal motore di ricerca dei dati personali che possono condurre agli illeciti del furto di identità o di denaro, è possibile richiedere la rimozione delle informazioni relative alla propria abitazione – o anche solo che potrebbero condurre ad essa – nonché del numero di telefono, sempre più di frequente utilizzato per gli account personali più disparati (da Skype, ad esempio, al conto bancario).
E non solo: anche il numero di previdenza sociale (per ora solo negli Stati Uniti), il conto corrente bancario, il numero della carta di credito, firme autografe e documenti di identità, e ancora indirizzi email, cartelle cliniche, immagini personali, fino ad arrivare anche a deep fake di cui potremmo essere stati vittime (ahinoi, la tecnologia viene usata sempre più frequentemente anche a questi scopi) nonché immagini manipolate tramite programmi di editing fotografico che anche solo ci somiglino.
Come richiedere a Google la rimozione dei dati indesiderati
Se vogliamo rimuovere dal motore di ricerca alcuni tra questi dati per tutelare maggiormente la nostra privacy, dobbiamo fornire a Google l’indirizzo URL del sito (oppure la lista dei vari URL, nel caso i siti interessati fossero molteplici), indicando le pagine che portano alle informazioni da non indicizzare.
Google, quindi, valuterà la richiesta e, come ha dichiarato ufficialmente, cercherà di “preservare l’accesso a informazioni considerate di pubblico interesse, professionalmente rilevanti o di origine governativa”.
Un “Nota bene”: nel caso la richiesta andasse a buon fine, Google non renderà più rintracciabili quelle informazioni nel motore di ricerca; tuttavia, quelle informazioni non verranno automaticamente rimosse dai siti interessati.
Per far ciò, occorre contattare gli sviluppatori dei siti ed attendere poi che l’aggiornamento dei contenuti per l’indicizzazione del motore di ricerca “dimentichi” quelle informazioni (o chiedere a Google di accelerare questo processo).