E’ giunto nelle scorse ore il via libera da parte della Commissione Europea, in merito agli aiuti di Stato previsti dal PNRR, per la diffusione delle reti 5G e la digitalizzazione del nostro Paese. Entra quindi nel vivo il piano che il governo Mario Draghi aveva varato lo scorso anno, ottenendo quindi l’ultimo ok necessario, quello dell’Unione Europea.
Nel dettaglio si tratta di un progetto da ben 2 miliardi di euro, che permetterà a consumatori e imprese di “accedere a servizi 5G di alta qualità, contribuendo alla crescita economica del Paese e agli obiettivi strategici dell’UE relativi alla transizione digitale”, così come riferito da Margrethe Vestager, vice presidente esecutiva responsabile della politica di concorrenza.
ARRIVA L’OK DALL’UE PER IL PIANO ITALIA 5G: 2 MILIARDI DI EURO PER MODERNIZZARE IL PAESE
Secondo quanto stabilito dalla Commissione Europea, tale misura permetterà la diffusione e il funzionamento di rete mobili ad alte prestazioni “che gli operatori privati non sono disposti a realizzare a causa dei costi elevati, non controbilanciati da un livello adeguato di entrate previste”. Inoltre, il Piano Italia 5G prevede “salvaguardie sufficienti per garantire che eventuali distorsioni indebite della concorrenza siano limitate e che l’aiuto non alteri le condizioni degli scambi in misura contraria al comune interesse”. Tutti coloro che potranno beneficiare di sovvenzioni “saranno selezionati mediante una procedura di gara aperta, trasparente e non discriminatoria”. Verrà poi incentivato “il riutilizzo delle infrastrutture esistenti”. Infine, “la misura favorisce la concorrenza in quanto garantisce l’accesso all’ingrosso alle reti sovvenzionate”. Sulla base di tali elementi, la Commissione ha concluso che il piano è in linea con le norme dell’Ue in materia di aiuti di Stato. Il regime sarà finanziato totalmente tramite il PNRR e resterà attivo fino al 30 giugno del 2026, riguardando sia le reti fisse quanto quelle mobile, anche se il lasciapassare giunto nelle scorse ore da parte della Commissione Europea riguarderà solo le prime.
In particolare, sono previste “sovvenzioni dirette a favore dei fornitori di servizi di comunicazione elettronica” per realizzare stazioni di base che garantiscano download min 150Mbps e upload min 30Mbps “nelle zone dell’Italia che, entro il 2026, non saranno servite da reti con velocità di scaricamento superiore a 30Mbps” Stando a quanto sottolineato dal portale Hdblog.it, fra i numerosi siti di informazione specializzata che ha riportato la notizia dell’ok di Bruxelles all’Italia per il Piano 5G, il lasciapassare è stato dato sulla base di considerazioni che riguardano degli aspetti importanti, leggasi “ovviare ai fallimenti del mercato”, e inoltre, “creare un sistema di incentivazione che aiuti a diffondere le reti mobili ad alte prestazioni limitare le distorsioni della concorrenza, favorendola attraverso l’accesso all’ingrosso alle reti sovvenzionate”.