Social e colossi Big Tech costretti a rivedere alcune loro posizioni: il cambiamento in EU con il nuovo regolamento

Il nuovo disegno di legge dell’Unione Europea, il “Digital Services Act”, mira ad imporre ai colossi del Web Digital una maggior assunzione di responsabilità riguardo ai contenuti veicolati attraverso le loro piattaforme, con particolare attenzione nei confronti della tutela dei minori e di annunci e pubblicità ingannevoli.

Digital Services Act ComputerMagazine.it 26 Aprile 2022
Il “Digital Services Act” della UE mira a rendere le piattaforme social luoghi sempre più sicuri – ComputerMagazine.it

Secondo il “Digital Services Act”, le imprese Big Tech che operano nell’ambito del Web Digital e che offrono i propri servizi all’interno dell’Unione Europea dovranno dotarsi di personale specializzato in attività di moderazione e controllo per rendere gli ambienti di navigazione più sicuri e meno ingannevoli.

E’ l’intento del nuovo disegno di legge firmato UE, che contiene misure di contrasto alla disinformazione ed alla divulgazione di contenuti potenzialmente nocivi ed illegali a discapito degli utenti, che ammontano a quasi 50 milioni tra i social come Facebook, Twitter, YouTube e TikTok. 

La “stretta” punta in particolar modo a tutelare i minori, verso i quali verranno vietati gli annunci pubblicitari, ed anche a bandire qualsiasi forma di tecnica ritenuta ingannevole di sottoscrizione, come imporre di diventare utenti registrati, creando un account personalizzato, al solo scopo di avvantaggiarsi – forse – di offerte estemporanee.

Alcune misure del disegno di legge

New Digital Services Act ComputerMagazine.it 26 Aprile 2022
Il “Digital Services Act” dovrebbe essere confermato entro la fine del 2022 – ComputerMagazine.it

Tra le misure del DSA, risulta anche il divieto di pubblicare annunci e campagne pubblicitarie in base al sesso degli utenti, al loro orientamento sessuale ed all’etnia di appartenenza. 

Alle Big Tech, inoltre, è richiesto di predisporre dipartimenti specializzati nella produzione di report e valutazioni annuali circa i livelli di rischio a cui le proprie piattaforme sono sottoposte, da rendere pubblici ed esaminabili da parte di ricercatori ed analisti terzi con costanza e regolarità. 

In caso di mancato rispetto delle disposizioni UE da parte delle compagnie, secondo il disegno di legge le sanzioni potrebbero ammontare fino al 6% del fatturato globale annuale e, in caso di recidiva, la pena di sospensione ed anche di divieto di continuare ad elargire servizi all’interno del Mercato Unico Europeo.

La Commissione UE, inoltre, ha rilasciato un dichiarato ufficiale che non lascia dubbi circa le intenzioni del ddl: “Questo regolamento, unico nel suo genere, costringerà piattaforme come Facebook, YouTube o Twitter a moderare i contenuti che ospitano. La DSA è una prima mondiale in termini di regolamentazione digitale. Il testo consacra il principio che ciò che è illegale offline deve essere illegale anche online. Mira a proteggere lo spazio digitale dalla diffusione di contenuti illegali e a garantire la tutela dei diritti fondamentali degli utenti” (guarda la video notizia riportata da Sky News a questo link).

Le previsioni di entrata in vigore delle nuove norme indicano la fine dell’anno 2022 come traguardo per la trasformazione del disegno di legge in legge a tutti gli effetti. Dopodiché la sua applicazione potrà dover attendere fino a 15 mesi dall’entrata in vigore per l’adeguamento a pieno regime. 

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