Google inserisce nella sua Home di ricerca i dati sulla qualità dell’aria, negli Stati Uniti ma non solo

Un’operazione nel segno del green. A salvaguardia dell’ambiente. Per capire a che punto siamo, dove dovremmo essere, e dove stiamo andando. Google inserisce nella sua Home di ricerca i dati sulla qualità dell’aria: per ora un funzione operativa soltanto per gli Stati Uniti.

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Google – Adobe Stock

Per ora, però, visto che oltre agli Stati Uniti, anche l’India e addirittura l’Australia forniranno i dati sono disponibili anche per il Victoria. Nel frattempo, questi dati a livello di città possono essere trovati anche cercando “inquinamento atmosferico vicino a me“.

L’obiettivo del colosso di Mountain View è quello di aiutare l’utente a “respirare più facilmente” organizzando l’e-mail con delle notifiche, oppure tenendo aggiornati sugli appuntamenti, ma recentemente si sta sviluppando anche l’accesso alle informazioni sulla qualità dell’aria locale.

Un lavoro cominciato di fatto già lo scorso scorso, quando Big G ha inviato un aggiornamento ai suoi Nest Hub per mostrare in primo piano il tuo AQI (indice di qualità dell’aria) locale. Ora queste informazioni stanno diventando disponibili in ancora più luoghi, in quanto anche il motore di ricerca di Google inizierà a mostrare informazioni sulla qualità dell’aria, a livello di città.

Chi fornirà i dati? La scelta

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Inquinamento – Adobe Stock

Basterà scrivere su Google “qualità dell’aria” oppure “inquinamento atmosferico”: verrà visualizzata una scheda che analizza l’AQI nelle vicinanze, come rilevato da 9to5Google. I dati saranno forniti da airnow.gov e PurpleAir negli Stati Uniti, che si unisce all’India e ora all’Australia, con l’accesso alla carta.

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Sarà possibile specificare manualmente una posizione durante la ricerca o fare clic su “Scegli area” per visualizzare un elenco di stazioni di qualità dell’aria nelle vicinanze. Sotto la mappa gli utenti troveranno un’analisi dettagliata delle stazioni che possono essere espanse per mostrare informazioni dettagliate e attivando “Includi sensori dell’aria” popolerai la mappa con i pin per tutti i sensori AQI locali.

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L’interfaccia della mappa di Google sarà basata in primis sulla semplicità: in tal senso non sarà possibile spostarsi o ingrandire e rimpicciolire una determinata area, il che può rendere difficile l’esame dei singoli sensori dell’aria: a differenza delle stazioni, non ci sono informazioni extra per tutti questi, così è proprio Google ad avvertire gli utenti che ” i dati dei sensori potrebbero avere prestazioni sconosciute e imprecisioni”. La scheda funziona allo stesso modo su browser mobili e desktop, insieme all’app Ricerca Google.

Stati Uniti, Australia e India saranno soltanto un punto di partenza per il colosso di Mountain View. La funzionalità si potrà scoprire sia sul portale mobile che desktop, nonché sulle app Google su Android e iOS. Una funzione utile, dunque, soprattutto di questi periodi e viste le condizioni tutt’altro che ottime del nostro ambiente. Sarà l’erede di Google Weather, che ha smesso di visualizzare i dati sulla qualità dell’aria nel 2018.

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