Per il Wall Street Journal, Twitter si prepara a comunicare un rifiuto ufficiale della proposta di Elon Musk, che intanto propone di azzerare i compensi dell’intero consiglio di amministrazione per risparmiare 3 milioni di dollari all’anno, mentre la società newyorkese di private equity Apollo Global Management sarebbe tentata di partecipare all’offerta: il destino di Twitter è ancora tutto da definire.
“Se la mia offerta avrà successo, il compenso del consiglio di amministrazione di Twitter sarà pari a zero e in questo modo potrà risparmiare tre milioni di dollari all’anno”: parola di Elon Musk, patron di Tesla e di SpaceX, che, dopo aver proposto ben 43 miliardi di dollari per acquistare il 100% delle azioni del social network, continua ad alzare la posta in gioco.
Intanto, nella giornata di ieri, Lunedì 18 Aprile, l’ex amministratore delegato e fondatore di Twitter Jack Dorsey ha criticato esplicitamente e proprio tramite Twitter il consiglio di amministrazione della società – presso cui resterà in carica fino alla fine dell’anno, quando scadrà il suo mandato – affermando che “cda buoni non creano buone società, ma cda cattivi possono ucciderle”.
La strategia della Poison Pill ed gli altri competitor nell’acquisizione
All’apparenza un allarme, più di un mea culpa, lanciato da Dorsey ai suoi colleghi consiglieri, che negli scorsi giorni si sono mossi per correre ai ripari valutando una contromossa nei confronti di Musk, definita “poison pill”, ovvero un piano che ha l’intento d’impedire che un offerente possa acquisire il controllo maggioritario o totale della società senza riconoscere agli altri azionisti un premio e, soprattutto, senza dare al consiglio di amministrazione il tempo necessario per produrre una valutazione appropriata, non necessariamente di accettazione.
Pronta, a riguardo, la replica di Musk, secondo cui il consiglio di amministrazione di Twitter, nel caso dovesse effettivamente adottare la poison pill, rischierebbe di infrangere i doveri fiduciari nei confronti dei suoi azionisti, agendo contro i loro stessi interessi.
Nel frattempo, il fondo di private equity Thoma Bravo ha espresso il suo interesse per contrastare il piano di Musk, dicendosi disposto a mettere insieme un’offerta di acquisizione per Twitter, che il gigante Apollo Global Management potrebbe coprire con i fondi necessari per l’offerta.
Insomma: tutto è in ballo, con una posta in gioco davvero alta e che, al momento, non lascia prevedere chi riuscirà a uscire vincitore dal titanico braccio di ferro per aggiudicarsi il colosso social.