La NASA riesce a teletrasportare il dr. Schmid a bordo della ISS: simile ad un episodio di Star Trek

Spazio, ultima frontiera: l’olotrasporto. Il giorno 8 Ottobre dello scorso 2021 ha segnato una data storica per la tecnologia dell’olografica, grazie al successo di una sessione di teletrasporto durante la quale il Dottor Joseph Schmid, un chirurgo di volo della NASA, ha potuto visitare la Stazione Spaziale Internazionale “trasformandosi” in ologramma e restando comodamente sul pianeta Terra. Scopriamo i dettagli.

NASA Olotrasporto ComputerMagazine.it 19 Aprile 2022
Il saluto “spaziale” del Dottor Schmid al suo arrivo sull’ISS attraverso l’olotrasporto – ComputerMagazine.it

E’ un nuovo, sbalorditivo e futuristico modo di viaggiare, che abbiamo conosciuto fino ad ora solo nei racconti di fantascienza: si chiama “viaggio transdimensionale” e consente l’olotrasporto, ovvero rende possibile condurre la nostra “entità umana” in luoghi anche astronomicamente distanti da quelli in cui si trova il nostro corpo fisico, come nel caso dell’esperimento effettuato lo scorso Ottobre sulla Stazione Spaziale Internazionale.

“È un modo completamente nuovo per gli esseri umani di condurre esplorazioni, tramite il quale la nostra entità è in grado di viaggiare fuori dal pianeta”, ha affermato il Dottor Schmid raccontando l’esperienza di olotrasporto. E ha proseguito: “Il nostro corpo fisico non è lì, ma la nostra entità umana è assolutamente lì”.

In cosa consiste e come funziona l’olotrasporto

Olotrasporto ComputerMagazine.it 19 Aprile 2022
Il Dottor Schmid olotrasportato sull’ISS insieme al gruppo dei visitatori della AEXA Aerospace (fonte: ESA) – ComputerMagazine.it 19 Aprile 2022

L’olotrasporto è una sofisticatissima tecnologia di trasmissione di dati di modelli tridimensionali di altissima qualità, compressi digitalmente, inviati e “ricostruiti” in tempo reale nel luogo di “ricezione”. 

La NASA ha installato sulla Stazione Spaziale un display di realtà mista realizzato da Microsoft, l’HoloLens, tramite il quale il Dottor Schmid, insieme all’amministratore delegato Fernando Del La Pena Llaca ed ad alcuni membri del suo team di AEXA Aerospace (l’organizzazione che ha sviluppato alcuni strumenti necessari per le operazioni di teletrasporto), hanno potuto vedere, ascoltare ed interagire con gli astronauti proprio come se si trovassero nello stesso spazio fisico. Fino a stringersi la mano olograficamente.

Dopo il successo del primo olotrasporto nello spazio, la NASA ha annunciato di voler investire ulteriormente nella tecnologia, aggiungendo una funzione di realtà aumentata che consenta agli ologrammi di muoversi negli ambienti visitati ed osservare gli elementi di cui si compone, proprio come se gli esploratori si trovassero fisicamente in quei luoghi.

Per ora, a livello sensoriale manca la possibilità di riprodurre il tocco fisico, il fiuto delle fragranze odorose ed il gusto di alimenti commestibili; e che la tecnologia possa spingersi a tanto, sembra davvero relegabile solo alla dimensione del fittizio e del fantascientifico. Ma le probabilità che anche queste implementazioni verranno realizzate nel futuro prossimo davvero non sono poche.

In una nota, inoltre, la NASA ha affermato: “Lo useremo per le nostre conferenze mediche private, conferenze psichiatriche private, conferenze familiari private e per portare i VIP sulla stazione spaziale a visitare gli astronauti”. Ed è solo l’inizio: perché, ad oggi, molte delle applicazioni di una tecnologia simile risultano impossibili anche solo da immaginare.

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