Doge diventerà la valuta ufficiale della rete? Stavolta non è solo Musk a dirlo

E’ l’era delle cryptovalute. Fanno sempre notizia, basta parlarne per alzare un polverone. Il primo Elon Musk, naturalmente. L’ultimo in ordine cronologico Vlad Tenev, rampante imprenditore di 35 anni, un po’ bulgaro un po’ statunitense, co-fondatore (con Baiju Bhatt) e CEO di Robinhood, una società di servizi di tecnologia finanziaria con sede negli Stati Uniti, diventata pubblica nel 2021 con una valutazione di 32 miliardi di dollari.

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Criptovalute – Adobe Stock

E’ bastato un tweet per scatenare un futuro online in cui una criptovaluta in particolare possa diventare la moneta corrente. Un po’ a sorpresa, non sono i tanto chiacchierati bitcoin.

Nato in Bulgaria, ma figlio di emigranti che quando aveva cinque anni sono volato negli Stati Uniti, Tenev ha iniziato i suoi cinguettii basandosi sugli ultimi dati oggettivi per perorare le proprie idee.

L’ascesa dei Dogecoin: i numeri sono dalla parte di Vlad Tenev

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Dogecoin – Adobe Stock

Ha citato, in primis, le commissioni di transazione per il Dogecoin, che ha raggiunto all’incirca lo 0,003 dollari per ogni transazione. Secondo lui, questo da solo potrebbe posizionare questa criptovaluta come una buona altcoin di e-cash.

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Tenev è convinto che i Dogecoin potrebbero migliorare con il passare del tempo. In particolare, ha sottolineato che proprio il tempo e le dimensioni di blocco di questa criptovaluta meme dovrebbero subire uno sviluppo tale che molti utenti possano adottarlo in tutto il mondo.

Il throughput totale di Dogecoin, secondo gli analisti, sta dalla parte di Tenev: potrebbe raggiungere quasi 40 transazioni al secondo (TPS). Coin Telegraph ha potuto confrontarlo con VISA, che stabilisce circa 65.000 TPS. Bisogna lavorarci su, ma le potenzialità del Doge sono di quelle importanti.

Come soluzione, Tenev ha affermato che per affrontare questo problema il limite di dimensione del blocco di Dogecoin dovrebbe aumentare a 1 GB da 1 MB. Successivamente, sarà migliorato a 10 GB. Per il suo ultimo post sul suo recente thread, il CEO di Robinhood ha esortato gli sviluppatori di Dogecoin a essere consapevoli di queste cose. Soprattutto, devono occuparsi del miglioramento del limite di dimensione del blocco come priorità assoluta.

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I post di Tenev hanno centrato il primo obiettivo, la popolarità, più di mille retweet, oltre settemila mi piace. Nel frattempo, Robinhood ha ufficialmente elencato quattro criptovalute sulla sua piattaforma, tra cui Shiba Inu (SHIB), Polygon (MATIC), Compound (COMP) e Solana (SOL), per Bitcoin.com.

E pensare che la nascita dei Dogecoin è avvenuta un po’ per caso, un po’ per scherzo. Era il 6 dicembre 2013 quando iniziò la sua ascesa e un anno dopo raggiunse una capitalizzazione di mercato di 60 milioni di dollari. Nel 2017 i Dogecoin hanno raggiunto una capitalizzazione di 340 milioni di dollari e nel gennaio a 2018 sono arrivati a superare il miliardo di dollari. Lo scorso anno la capitalizzazione ha toccato i 50 miliardi di dollari, entrando nella top 5 delle criptovalute. In un crescendo rossiniano, siamo allo zenit. O quasi.

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