Uno strumento che quotidianamente maneggiamo, anche per diverse ore e che, non dimentichiamolo, emette delle radiazioni. Parliamo di valori bassissimi, ma che, a lungo andare, potrebbero creare un problema al nostro benessere fisico. Ecco quindi una classifica degli smartphone più “pericolosi”.
Lo smartphone è divenuto, nel corso dell’ultimo decennio, uno strumento irrinunciabile per la maggior parte delle azioni quotidiane. Dall’uso e consumo dei social ad altre operazioni di gestione delle spese, senza dimenticare i servizi di comunicazione con i quali ci teniamo in contatti con i nostri cari. Dunque dispositivi che teniamo in mano per diverse ore al giorno, ogni giorno, ma che celano – come ogni dispositivo elettronico – alcuni aspetti dannosi per il nostro stato di salute.
È bene tenere a mente questo dettaglio, assicurandosi che non si faccia dell’uso di uno strumento fondamentale… un abuso. Ebbene con questo articolo facciamo riferimento alle cosiddette radiazioni che ogni device emette, e che variano da modello a modello – così come dalle condizioni di utilizzo in determinati ambiti e dalla copertura della rete.
La lista degli smartphone più dannosi: occhio a OnePlus, Sony e Google Pixel
A parlarne, nel particolare, sono i colleghi di Bakless Times, i quali hanno condiviso una classifica di quelli che sono gli smartphone che emettono un quantitativo maggiore di radiazioni analizzando l’ormai famigerato livello SAR – lo standard usato per misurare la velocità con cui il nostro corpo assorbe le onde del campo elettromagnetico a radiofrequenza.
Ecco dunque quali sono i dispositivi più pericolosi, quindi con i valori SAR più alti. Nella classifica di Bakless Times ritroviamo in cima il Motorola Edge (1,97 W/Kg), seguito dallo ZTE Axon 11 5G (1,59 W/Kg) e OnePlus 6T (1,55 W/Kg). Quarta posizione per il Sony Xperia XA2 Plus (1,41 W/Kg). A seguire Google Pixel 3XL (1,39 W/Kg), Google Pixel 4a (1,37 W/Kg), OPPO Reno5 5G (1,37 W/Kg), Sony Xperia XZ1 Compact (1,36 W/Kg), Google Pixel 3 (1,33 W/Kg) e OnePlus 6 (1,33 W/Kg).
È facile notare che Google, Sony e OnePlus siano tra i produttori che rilasciano sul mercato modelli con valori SAR più elevati rispetto ad altri. Si tratta comunque, è bene precisarlo, di modelli piuttosto vecchi e che quindi difficilmente possono essere annoverati tra quelli più utilizzati ad oggi. La speranza è che con il passare degli anni questi produttori abbiano corretto il tiro, producendo dispositivi con una minore emissione di radiazioni rispetto al passato.
Una specifica tecnica, quella del valore SAR, a cui moltissimi utenti non pongono particolare attenzione, anzi, in molti casi non viene minimamente presa in considerazione, quando invece, a tutti gli effetti, è di fondamentale importanza per garantire un rischio minimo nell’utilizzo dei dispositivi.