A causa di un problema inevitabile, continuano a cadere dei pezzi di un razzo cinese appartenenti alla Lunga Marcia 3B. Ma questa improvvisa situazione, a quali tipi di danni porterà nel corso del tempo? Vediamo di approfondire la faccenda in modo tale da capire cosa stia succedendo.
Non è sicuramente passata inosservata la caduta di un razzo cinese Lunga Marcia 5B, ma è anche vero che, essendo precipitato nell’Oceano Indiano, non abbia causato troppi danni in generale. Quello che ha interessato di più pare che sia stato il razzo 3B, in cui alcuni componenti sono arrivati direttamente sul suolo indiano; ciò, come è facilmente immaginabile, ha creato alcuni scompigli.
Ma non è stata una situazione del tutto inaspettata: l’ISRO, acronimo di agenzia spaziale indiana, è stata avvisata dal Comando Spaziale americano del possibile rientro sul territorio nazionale di alcuni satelliti. In particolare modo l’attenzione si è focalizzata su parte del razzo cinese Lunga Marcia 3B che poi è effettivamente rientrato sopra l’India.
La ricostruzione della vicenda
I cittadini, dunque, hanno avvistato alcune scie luminose in cielo durante la notte, tant’è che alcuni frammenti del terzo stadio del razzo hanno raggiunto i villaggi del paese tra cui quello di Ladbori. Il più grande è di 3 metri di diametro e 40 kg di peso, assieme a dei serbatoi di propellente e un altro anello metallico. Tuttavia, le esplosioni hanno costretto le persone a rinchiudersi nelle case nella speranza di non essere eventualmente coinvolti.
In ogni caso, è quasi sicuro che il problema principale sia stato il perigeo molto basso che, per orbita, ha incontrato la resistenza dell’atmosfera facendogli perdere energia e portando poi al rientro in questi giorni. Fra l’altro, per via dell’imprevedibilità di alcune variabili, è difficile calcolare precisamente il momento del ritorno, però quanto detto vale sia per il razzo cinese che per gli altri.
Ma in che modo si potrebbero evitare i rischi esattamente? Solitamente sarebbe necessario avere a disposizione dei motori in grado di riaccendersi come anche del nuovo propellente nei serbatoi. Abbiamo visto dei miglioramenti già nei Falcon 9 o nelle Starship, quindi è chiaro che con il passare degli anni questo problema diventerà sempre più obsoleto e non tanto comune a livello di eventi. Aspettiamo ulteriori notizie da parte delle agenzie spaziali e speriamo che riescano a portare a termine le soluzioni per i problemi tecnici.