Nelle ultime ore sono arrivati importanti aggiornamenti in merito a Tim, la rete unica e Open Fiber. L’azienda di telecomunicazione diretta da Pietro Labiola è uscita allo scoperto nella giornata di ieri, facendo sapere attraverso un comunicato che: “Tim, su richiesta della Consob, precisa di aver firmato un accordo di riservatezza con Cdp Equity al fine di avviare interlocuzioni preliminari riguardanti l’eventuale integrazione della rete di Tim con la rete di Open Fiber, di cui Cdp Equity detiene il 60% del capitale sociale”.
E ancora: “L’accordo è funzionale ad avviare negoziazioni con l’obiettivo di addivenire alla stipulazione indicativamente entro il 30 aprile di un protocollo di intesa (memorandum of understanding) volto a definire gli obiettivi, il perimetro, la struttura e i principali criteri e parametri di valutazione relativi al progetto di integrazione”.
TIM E OPEN FIBER, AVANTI TUTTA: ECCO LE ULTIME NOVITA’
L’azienda italiana intende quindi dare un’importate accelerata per quanto riguarda la rete unica, e l’accordo, inoltre, giunge alla vigilia dell’offerta da parte del fondo americana Kkr, che stando alle ultime indiscrezioni dovrebbe arrivare in queste ore, o probabilmente è già giunta nella giornata di ieri, e conferma anche le mosse del Governo e di Cdp, dopo le dichiarazioni dell’amministratore delegato della stessa Cassa Depositi e Prestiti, Dario Scannapieco, e del consigliere economico della Presidenza del Consiglio, Francesco Giavazzi. “La rete unica è uno degli obiettivi del governo e si farà”, aveva detto proprio Giavazzi pochi giorni fa, precisamente lo scorso 23 marzo. Scannapieco si era invece soffermato sulla questione della duplicazione degli investimenti sulla rete considerata senza senso dal punto di vista industriale.
Tim, lo scorso 25 marzo, aveva reso noto di aver ricevuto dal fondo Cvc “una proposta non vincolante, avente ad oggetto l’acquisto di una partecipazione di minoranza in una società, da costituire in caso di perfezionamento dell’operazione, nella quale sarebbero incluse le attività della divisione Enterprise di Tim (cioè connettività e servizi Ict) oltre a quelle di Noovle, Olivetti, Telsy e Trust Tecnologies. La proposta sarà sottoposta alle determinazioni di competenza del Consiglio di Amministrazione di Tim”. Stando a quanto riportato dal sito Dday.it, citando l’agenzia di stampa internazionale Reuters: “KKR non intende proseguire senza la possibilità di effettuare una due diligence (ossia accedere ai dati finanziari dettagliati della società); ma TIM non concederà la due diligence fintanto che KKR non si impegnerà in un’offerta”. A questo punto non ci resta che attendere le prossime mosse per capire come evolver questa vicenda molto interessante.