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Scienze

Ecco il Sole in tutto il suo splendore: le immagini della sonda Solar Orbiter di ESA lasciano a bocca aperta

Realizzate dall’Agenzia Spaziale Europea attraverso il satellite Solar Orbiter, le nuove immagini ad alta risoluzione del Sole lasciano senza fiato e permettono di studiare più approfonditamente le caratteristiche astronomiche della stella più importante del nostro sistema solare.

Fonte: ESA – ComputerMagazine.it

Il 7 Maggio 2022 è diventata una data memorabile per l’Astronomia: segna infatti un nuovo record relativamente agli studi legati al Sole, grazie allo strumento “EUI” (acronimo di Extreme Ultraviolet Imager), ovvero un telescopio ad alta risoluzione che l’Agenzia Spaziale Europea ha introdotto sul satellite Solar Orbiter e che ha scattato la fotografia del disco completo della stella e della sua corona di atmosfera esterna alla più alta risoluzione mai raggiunta fino ad ora.

Inoltre, grazie allo “SPICE” (Spectral Imaging of the Coronal Environment), è stata ottenuta una seconda immagine, fotografata alla stessa lunghezza d’onda della luce ultravioletta emessa dall’idrogeno, ovvero la Lyman-beta: è la prima fotografia da 50 anni a questa parte che riesce a mostrare il Sole nella sua interezza. 

L’immagine così ottenuta è di 83 milioni di pixel in una griglia pari a 9148 px X 9112 px: per intenderci, se consideriamo uno schermo in ultra definizione di ultima generazione, se moltiplichiamo la sua risoluzione per 10 avremo il risultato della qualità della foto scattata dall’Orbiter.

Le frontiere di conoscenza a cui può portarci lo studio della nuova immagine dell’Orbiter

Grazie all’immagine ottenuta dal Solar Orbiter dell’ESA, potremo comprendere maggiormente i misteri ancora irrisolti del nostro sistema solare – ComputerMagazine.it

Il nuovo, eccellente risultato raggiunto dall’Agenzia Spaziale Europea ci consentirà di comprendere più approfonditamente le caratteristiche della stella del Sole, tra cui quelle riguardanti i fenomeni delle eruzioni della corona.

La corona ha una temperatura di circa 1 milione di gradi Coelsius e, nell’immagine, si possono notare sui bordi della stella, nelle posizioni a ore 2 ed a ore 8, filamenti scuri in allontanamento dalla superficie: rappresentano protuberanze inclini ad eruzioni, le quali creano le tempeste solari, rilasciando enormi quantità di gas nello spazio.

Inoltre, l’immagine consente anche lo studio riguardo ad uno dei fenomeni più misteriosi del Sole, ovvero l’aumento della temperatura che si verifica allontanandosi dagli strati più interni della stella madre del nostro sistema solare, che in superficie raggiunge “appena” 5.000 gradi Coelsius, a differenza del milione raggiunto spostandosi nella corona esterna.

Gian Lorenzo Lagna

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