Play Store di Google riesce nel colpo: accettati metodi di pagamenti al di fuori dello Store

Spotify sarà la prima app che potrà ricevere pagamenti da un sistema diverso da quello di Google. Che la rivoluzione abbia inizio!

Cambiamenti in vista nello store di Google Play – Computermagazine.it

Nelle ultime ore la grande azienda di Mountain View ha annunciato il progetto futuro che intende intraprendere. L’obiettivo che si prefigge Google è quello di puntare ad un nuovo piano di fatturazione, pur assicurando ai clienti un alto grado di sicurezza e privacy. “Abbiamo costruito il sistema di fatturazione di Google Play secondo i più alti standard di privacy e sicurezza, in modo che gli utenti possano essere sicuri che i loro dati di pagamento sensibili non siano a rischio quando fanno acquisti in app”. Questo ci fa comprendere che gli utenti nel Play Store non avranno più l’obbligo di sottostare alle commissioni sugli incassi imposte da Google.

Sistemi di pagamento alternativi

Il progetto pilota vede come primo protagonista Spotify, noto servizio musicale svedese. Google ha valutato l’inserimento di modalità di pagamento alternative che affiancheranno quello ufficiale di Play Store. Se questo progetto venisse applicato, tutti gli sviluppatori che hanno una collaborazione con lo store di Google, avranno la possibilità di promuovere le loro applicazioni in modo diverso rispetto a quello che accade oggi. Anche se questa scelta di Google potrebbe presto essere attuata, questa possibilità riguarderebbe, per il momento, solo un numero ristretto di sviluppatori. Non stupisce, quindi, che Spotify sia una delle prime app ad aver accettato queste nuove condizioni, proprio ora che la battaglia contro i sistemi Apple si fa sempre più fervida.

Spotify sarà la prima app ad adottare i nuovi cambiamenti di Google – Computermagazine.it

Quando entrerà in vigore la nuova politica di Google?

I cambiamenti ci saranno, e ad annunciarlo è stesso l’azienda di Mountain View in un comunicato stampa. “Sulla base del nostro recente annuncio, ovvero della possibilità di avere un sistema di fatturazione aggiuntivo affiancato alla fatturazione di Play per gli utenti in Corea del Sud, annunciamo oggi che esploreremo la fatturazione a scelta dell’utente anche in altri paesi selezionati”. Naturalmente, affinché questi cambiamenti possano verificarsi, è necessario che Google comprenda come integrare al meglio l’esperienza dei pagamenti alternativi, ponendo la massima attenzione in termini di privacy e interfaccia grafica. Per vedere i primi risultati, soprattutto sull’app Spotify, bisognerà aspettare la fine del 2022.

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