Negli ultimi giorni vi abbiamo raccontato dei numerosi attacchi hacker subiti da alcune grandi multinazionali straniere, a cominciare da Microsoft, NVIDIA e Vodafone.
Ebbene, secondo quanto emerso nelle scorse ore pare che dietro queste intrusioni e questi cybercrimini, si nasconderebbe un ragazzino nemmeno maggiorenne, precisamente un 16enne. Gli attacchi informatici portati a termine stanno facendo ancora molto danni, e sono sembrati così veloci e precisi al punto da credere che dietro di essi vi fossero dei “robot” e non delle menti umane, e invece, a nascondersi dietro una tastiera vi sarebbe appunto un ragazzino inglese, che pare viva con la mamma a pochi chilometri dalla nota località di Oxford, sede dell’omonima e prestigiosa università.
ATTACCHI HACKER DI LAPSUS$ ARCHITETTATI DA UN 16ENNE? LE ULTIME
Sarebbe lui l’hacker del gruppo Lapsus$ che nelle ultime settimane avrebbe tenuto in scacco le multinazionali di cui sopra, con intrusioni e ricatti. “L’allerta degli investigatori – scrive a riguardo il sito del quotidiano torinese La Stampa – per la guerra cyber in corso tra Russia e Ucraina e le tracce lasciate online dall’adolescente avrebbero permesso di stringere il cerchio su di lui”. Il giornale di Torino cita a sua volta Bloomberg, nota testata americana, secondo cui le indagini sarebbero ancora in corso, e l’identità al momento rimarrebbe celata vista anche l’età minore del ragazzo. Un giornalista di Bloomberg avrebbe inoltre contattato la mamma dello stesso ragazzino, che però si sarebbe rifiutata di rilasciare dichiarazioni, non consentendo nemmeno un colloquio con il proprio figlio.
Al presunto responsabile sarebbero giunti quattro ricercatori incaricati appunto di trovare colui che si nasconde dietro gli attacchi che negli ultimi mesi hanno colpito anche Samsung e Okta, e rivendicati da Lapsus$. Intrusioni informatiche che hanno avuto lo scopo di sottrarre dati sensibili, a cominciare dal colosso di Redmond, a cui è stato sottratto il codice sorgente di prodotti come Bing e Cortana, con l’aggiunta di circa 37 gigabyte di dati dai server Azure DevOps, rivolto agli sviluppatori. Ad NVIDIA, invece, rubati ben un terabyte di dati, mentre Samsung se l’è cavata “solo” con 190 gigabyte. Okta, azienda americana che offre servizi di autenticazione e gestione dell’identità, è stata invece violata a gennaio 2022, anche se la notizia è apparsa solo negli scorsi giorni, e al momento non è ben chiaro quale sia il danno subito. Si sa per certo che oltre al 16enne di Oxford sarebbero diversi i membri di Lapsus$, ed in particolare vi sarebbe un altro adolescente, questa volta di origini brasiliane, responsabile appunto dei recenti attacchi.