Guerra in Ucraina: una famosa piattaforma di criptovalute accusata di aiutare la Russia

La piattaforma di criptovalute Binance è stata accusata dalla concorrenza di aver aiutato la Russia. A lanciare le accuse è stato di preciso Michael Chobanian, fondatore della piattaforma di criptovalute Kuna, con sede in Ucraina, che ha appunto puntato il dito contro Binance, spiegando che la stessa starebbe collaborando con la Russia.

Binance, 22/3/2022 - Computermagazine.it
Binance, 22/3/2022 – Computermagazine.it

Quest’ultima ha comunque negato qualsiasi coinvolgimento con Putin, rilanciando sul proprio sito web una raccolta fondi per la resistenza. Eppure Chobanian non ci sta: “Il problema – sono le parole dello stesso manager durante un’intervista al portale specializzato CoinDesk TV, riportate dal sito dell’agenzia Ansa – non è solo che Binance continua a lavorare da entrambe le parti, ma anche che ha mostrato cooperazione con il governo russo prima della guerra e, per quanto ne so, continua a farlo”.

Binance, 22/3/2022 - Computermagazine.it
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UCRAINA, KUNA ACCUSA BINANCE DI AVER AIUTATO I RUSSI

Il fondatore ha anche gettato ombre sulla donazione all’Ucraina ventilata da Binance da 10 milioni di dollari, che non sarebbe mai arrivata nei portafogli digitali di Kiev nonostante promessa. In ogni caso Chobanian non ha offerto alcuna prova concreta della collaborazione fra Binance e i russi, ma limitandosi comunque a ricordare le affermazioni targate 2019 da parte dell’amministratore delegato Changpeng Zhao, che aveva definito il Paese un mercato chiave per Binance. “sempre alla ricerca di partner in qualsiasi comunità, specialmente in Russia“. Zhao, attraverso una recente intervista con Bloomberg aveva sottolineato come le sanzioni finanziarie inferte alla Russia non siano un “problema specifico delle criptovalute” e che bloccare gli account russi dai servizi di criptomonete non sarebbe stato in ogni caso “etico”.

In ogni caso Chobanian, parlando in udienza con la commissione per le banche, l’edilizia abitativa e gli affari urbani del Senato degli Stati Uniti, ha spiegato: “La prima cosa che abbiamo fatto come comunità di criptovalute in Ucraina è stata chiudere tutte le operazioni sul rublo perché si trattava di un grosso buco nell’elenco delle sanzioni. Sfortunatamente, non tutte le società di criptovalute hanno seguito il nostro esempio, principalmente Binance. L’unico modo per loro di esistere al di fuori della Russia in questo momento è la criptovaluta, probabilmente. Ovviamente, non sarai in grado di comprare una casa o un’auto, ma almeno puoi sopravvivere”. Poi, in merito alla famosa donazione da 10 milioni di dollari promessa, ha aggiunto: “Hanno detto di aver donato 10 milioni di dollari al governo ucraino. Beh, non ho visto quei 10 milioni di dollari. Nessuno sa dove siano finiti”. Binance non ha replicato per le rime a Chobanian ma si è limitata a definire, tramite la portavoce Jessica Jung, la denuncia falsa e fuorviante, annunciando il sito Ukraine Emergency Relief Fund, che permetterà presto di inviare aiuti economici alla causa di Kiev.

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