Dovremmo fare a meno di utilizzare un anti-virus che, per anni, non ha fatto altro che proteggerci nel momento del bisogno. La notizia non arriva senza un fondo di verità, infatti ci sono delle motivazioni abbsstanza ragionate sulla questione e che giustificano questa presa di posizione. Con la nuova legge in vigore, che cosa succederà?
Nel frattempo che chi si occupa di gestire Kaspersky in Italia difende il sistema informatico sostenendo che non ci siano possibilità di danni digitali nei confronti delle società italiane, il governo Draghi mette in atto il Decreto Ucraina. La riforma sancisce la diversificazione dell’utilizzo dei vari software e servizi legati alle amministrazioni pubbliche.
Questo normativa ha lo scopo di mettere in chiaro un nuovo tipo di regolamento, il quale può essere riassunto in questo modo: “Le aziende produttrici di prodotti e servizi tecnologici di sicurezza informatica legate alla Federazione Russa non siano in grado di fornire servizi e aggiornamenti ai propri prodotti appartenenti alle categorie individuate (antivirus, antimalware, endpoint detection and response. EDR) in conseguenza della crisi in Ucraina“.
Le richieste dettate dal governo per la salvaguardia degli utenti
Il seguente cambiamento non è così innocuo come pensiamo, difatti dovete sapere che le attività di Kaspersky sono attive in 2384 enti differenti in Italia. Sono distribuiti in diversi settori, come quello della Difesa e della Sicurezza, ma anche nelle Telecomunicazioni e nell’organizzazione delle tecnologie 5G a livello nazionale.
Attualmente il tema della cybersecurity è sospeso su un filo molto sottile e pronto a spezzarsi da un momento all’altro. Il Garante della Privacy sta valutando eventuali potenziali rischi per il trattamento dei dati personali dei clienti italiani effettuato dalla società russa Kaspersky che fornisce, per l’appunto, il suo antivirus personale.
Il progetto intrapreso dalle autorità ha il preciso scopo di approfondire gli allarmi lanciati da diversi enti italiani ed europei specializzati in sicurezza informatica. Vogliono capire se l’utilizzo dell’antivirus Kaspersky possa essere un mezzo per portare a termine degli attacchi cibernetici contro gli utenti italiani.
Il Garante della Privacy quindi, ha chiesto alla società russa di fornire il numero e la tipologia di clienti iscritti, nonché alcune informazioni dettagliate sul trattamento dei dati personali effettuato nell’ambito dei diversi prodotti o servizi di sicurezza, come anche quelli di telemetria o diagnostico.