CryptoRom la nuova truffa per iPhone e Android che colpisce attraverso queste applicazioni

C’è in corso una nuova cybertruffa decisamente pericolosa, e capace di sfruttare alcune applicazioni di dating, le famose app per gli incontri. Nel dettaglio si chiama CryptoRoom e sta colpendo diversi utenti, sia iPhone quanto Android, attraverso Bumble, Tinder e non solo.

CryptoRoom, 21/3/2022 - Computermagazine.it
CryptoRoom, 21/3/2022 – Computermagazine.it

Si tratta di una truffa, come ricorda Leggo, in cui il truffatore non si fa mai vedere e come il famoso raggiro della serie Netflix “il truffatore di Tinder”, fa leva sui rapporti sentimentali che nascono online, le famose truffe amorose. Le vittime vengono contattate da dei finti profili, cercando di creare fin da subito un’intesa, e vengono poi invitate ad installare sui proprio dispositivi delle applicazioni che permetterebbero loro di investire in monete digitali e guadagnare. Si tratta di una truffa che in realtà non è recentissima, visto che Sophos l’aveva già individuata alla fine dell’anno scorso, il 2021, ma nelle ultime settimane è tornata a circolare con prepotenza, aggiornandosi con tecniche sempre più sofisticate. «Ho perso più di 20mila dollari. Potete aiutarmi a verificare se l’app è vera o no?», racconta una vittima, mentre un’altra aggiunge «Ho investito su una falsa app di trading 100mila dollari. Stanno saccheggiando persone innocenti».

CryptoRoom, 21/3/2022 - Computermagazine.it
CryptoRoom, 21/3/2022 – Computermagazine.it

CRYPTOROOM, LA NUOVA TRUFFA CHE SFRUTTA LE APP DI DATING E I SOCIAL

C’è poi il caso eclatante di una vittima che avrebbe perso addirittura 625mila dollari, circa 600mila euro, una cifra esorbitante. Solitamente l’approccio avviene attraverso le app di incontri ma anche Facebook e WhatsApp, e nei messaggi si parla subito di promesse di investimento di grandi guadagni. Vengono poi spediti link che rimandano ad app note, ma che in realtà sono dei fake. «Sembra – spiega Sophos – che i truffatori consentano agli obiettivi di effettuare inizialmente prelievi dai conti falsi». Alla vittima si dà quindi il famoso “contentino”, di modo da invogliarla ad investire sempre di più e facendo vedere che il meccanismo funziona. A quel punto, le somme spremute vengono poi investite in altre vittime, di modo da ricreare il più classico schema Ponzi. Una volta che le vittime sono convinte di aver guadagnato un sacco di soldi, e vanno a prelevare i propri fondi, il conto viene congelato fino a che non si pagano delle fantomatiche tasse sui profitti pari al 20 per cento, con tanto di minaccia: se non si paga quanto «dovuto», il Fisco sequestrerà l’intera somma depositata.

«Ho investito tutti i soldi della mia pensione e alcuni prestiti, circa un milione di dollari», racconta una delle vittime. «Non avevo idea che per sbloccare il mio account mi avrebbero chiesto di pagare 625mila dollari, il 20% di tasse sui profitti totali». Ma non è finita qui perchè a quel punto interviene “in aiuto” il truffatore: «Un mio amico può prestarmi 10mila dollari, io posso trovarne altri 300mila per aiutarti. Il resto devi cercare di metterlo insieme tu». Infine l’ultimo step della truffa, il finto recupero crediti: «Sono sorti – spiega ancora Sophos – numerosi servizi di recupero di criptovaluta, che prendono di mira specificamente le vittime di CryptoRom. La stragrande maggioranza è falsa». Del resto recuperare le criptovalute persoe è praticamente impossibile «a causa della natura della criptovaluta e del fatto che sono coinvolte transazioni estere transfrontaliere».

Gestione cookie