Tutto nasce da un sondaggio che ha rivelato un dato interessante, uno spunto di riflessione: su 2.000 americani che hanno soggiornato in un Airbnb, il 58% è preoccupato per le telecamere nascoste. L’11% degli intervistati ha affermato di aver effettivamente scoperto almeno una telecamera nascosta in un Airbnb. Allora entra in campo Kaspersky.
L’azienda russa con sede a Mosca, fondata nel 1997, che prende il nome dal fondatore, l’informatico Evgenij Kasperskij, specializzata nella produzione di software progettati per la sicurezza arriva in soccorso proprio di chi si sente praticamente spiato.
Per garantire essenzialmente la privacy, il colosso moscovita ha alcuni rimedi efficaci, quattro per l’esattezza per scovare le telecamere nascoste, in un Airbnb ma praticamente ovunque, senza utilizzare per forza software costosi e complessi.
Rimedi per tutte le tasche: dai più costosi a quelli gratuiti
Il primo metodo è il più semplice, probabilmente il più efficace “affidando la ricerca a un tecnico qualificato con attrezzature professionali. Oggi – continua Kaspersky – è possibile trovare tali esperti in quasi tutte le città; per esempio, su Craigslist o su uno dei tanti siti web con annunci del vostro paese”. I vantaggio sono molteplici, primo fra tutti il minimo sforza personale, in nome di una maggiore efficienza e nel segno dei risultati affidabili. Svantaggi? Certamente il prezzo.
Il secondo rimedio per preservare la privacy, fuori dalle proprie mura, sono le attrezzature, soprattutto per chi è abituato tanto a muoversi: rilevatori di radiazioni elettromagnetiche oppure ottici, dispositivi economici, calcolando che quelli con un raggio di rilevamento di pochi metri, partono dai 3 dollari. Un rilevatore ottico semplice può essere assemblato manualmente, basto alcuni LED rossi e un filtro a luce, sempre rossa. Basta indirizzare la luce verso la telecamera sospetta e guardare attraverso il filtro: la lente della videocamera apparirà come un punto luminoso. L’importante è stare attorno ai dieci metri.
Il terzo metodo di Kaspersky è il più interessante, se non fosse perché gratuito. Serve soltanto la fotocamera dello smartphone e una torcia elettrica. “Spegnete le luci e tirate le tende per ottenere il buio dentro una stanza – si raccomanda il colosso moscovita – accendete sia la torcia che la fotocamera del telefono e puntatele dove pensate che si possa trovare il dispositivo nascosto. Se i vostri sospetti sono corretti, vedrete un bagliore sullo schermo dello smartphone. Se non potete usare contemporaneamente la fotocamera e la torcia del telefono, usate il telefono e una torcia a parte”. Tutto senza spendere soldi, senza nessuna abilità speciale richiesta. Svantaggi? Il tempo di preparazione.
Anche il quarto rimedio è per tutte le tasche. Un’applicazione. “Per trovare telecamere spia e altri dispositivi nascosti, le applicazioni si dividono in due categorie. Il primo gruppo trova i dispositivi attraverso il riflesso della lente – svela Kasperky – come Glint Finder, che rileva il bagliore quando la luce di una torcia colpisce una lente. Le app del secondo gruppo sono progettate per cercare dispositivi spia wireless”.
Quindi fondamentale in questo caso connettersi al Wi-Fi locale. Dopo la scansione del router, l’app visualizza un elenco di dispositivi collegati. “Uno strumento dedicato – chiosa Kasperky – può aiutarvi a distinguere le apparecchiature innocue dai dispositivi di tracciamento, il tutto in base all’identificatore”. Et voila, la privacy è blindata.