In Israele è avvenuto quello che sembra essere un grande attacco hacker senza precedenti, il quale non ha causato nessun tipo di danno ai sistemi danneggiati. Questa è una di quelle situazioni talmente strane che non si sa davvero che cosa bisogna fare o dire. Ma cosa è successo?
È avvenuto, di recente, quello che pare sia stato il più grande attacco hacker mai avvenuto in Israele. È stato talmente violento da essere riuscito a mettere offline molti siti governativi della nazione, come quello del Ministero degli Interni oppure il portale dell’ufficio di Naftali Bennett, ossia il Primo Ministro.
Ma in base a quanto riferito dal National Cyber Directorate, la situazione si è ristabilita in fretta e senza alcun problema. Gli esperti sono riusciti a ripristinare il sistema dopo un lungo lavoro che ha portato via l’intera notte nello stesso giorno in cui è avvenuto l’attacco, ma ciò che sorprende lo vediamo in questa dichiarazione: “Nelle ultime ore è stato identificato un attacco DDoS contro un provider delle comunicazioni. Come risultato, l’accesso a diversi siti web è rimasto bloccato per un certo periodo. Al momento tutti i siti web sono tornati operativi“.
Attualmente si sta cercando di trovare il responsabile di questo attacco, ma non come lo stiamo immaginando noi: le ricerche sono abbastanza limitate dal momento che non sia facile eseguirle in queste condizioni. Comunque, le ricostruzioni hanno fornito un piano preciso da parte dei cybercriminali, i quali hanno seguito delle tappe.
I colpi informatici sono iniziati con i siti gov.il, quindi espressamente istituzionali in questo caso. si pensa che i responsabili possano essere i membri di un governo estero ostile, come l’Iran ad esempio. Attualmente è il primo sospettato in questa lista, quindi non escludono la possibilità che sia stata colpa loro.
Il governo israeliano ha ipotizzato che Teheran abbia commissionato l’incursione volendosi vendicare di un’operazione condotta dal paese contro un impianto nucleare iraniano.
Nonostante tutto, l’attacco non ha causato ingenti quantità di danni, anzi, tutt’altro: sono relativamente pochi, ragione per la quale pare che non puntassero a degli attacchi DDoS molto pesanti. Ora come ora non risultano esserci stati furti di dati sensibili, però la situazione sembra che sia tornata alla normalità.
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