Il vecchio filmato dei Red Hot Chili Peppers non era un videogioco vero e proprio, quanto più una clip in 3D che, ai tempi, sembrava fosse un prodotto da poter provare. Ma se vi dicessimo che adesso sia possibile giocarlo, ma sul serio? Scopriamo insieme che cosa abbiano pensato di fare.
I Red Hot Chili Peppers sono stati una band musicale americana molto importante negli anni 2000, soprattutto con il loro disco iconico “Californication” che portò alla nascita di una polemica da non poco. Il brano criticava Hollywood, la pornografia e la sessualizzazione del mondo dello spettacolo.
Molti lo ricordano grazie al video ufficiale, in cui la band sembrava immersa in una specie di videogame in 3D. Ovviamente erano soltanto le animazioni di Jonathan Dayton e Valerie Faris, ai quali fu affidato l’incarico di realizzare l’opera. Quel “titolo”, però, al giorno d’oggi esiste per davvero come gioco e può essere scaricato.
Il gioco dei Red Hot Chili Peppers
Dobbiamo la creazione di questo prodotto a Miquel Camps Orteza; ispirandosi al filmato, ha avuto anche modo di poter realizzare il video ufficiale. Ma in cosa consiste? Semplicemente i giocatori possono scegliere uno dei quattro membri della band e cimentarsi nel raccogliere quanti più loghi possibile dei Red Hot Chili Peppers, che per chi non lo sapesse è rappresentato dal famoso asterisco rosso.
In totale troviamo 7 livelli, che riprendono i mondi di giochi e che per anni abbiamo visto in rotazione soltanto su MTV. Avremo modo di nuotare nell’oceano, immedesimarci nell’attività di snowboarding e volare tra i grattacieli; è una esperienza fantastica da provare e che siamo certi non possa deludere assolutamente nessuno. O almeno non coloro che sono fan dei Red Hot Chili Peppers, anche perché è ovvio che sia un gioco da prendere ironicamente.
Comunque, concludiamo l’argomento parlando ancora una volta dello sviluppatore, il quale ha informato tutto di noi di ciò che pensa del progetto, scrivendo la sua considerazione e pubblicandola in forma ufficiale: “Per anni ho desiderato giocare a quel videogame, ma siccome non esisteva l’ho creato io. Ho aspettato 22 anni che qualcuno lo facesse, alla fine mi sono rimboccato le mani ed eccolo qui“.