C’era una volta ExoMars. Una missione congiunta dell’Agenzia spaziale europea, conosciuta con l’acronimo ESA, e dell’Agenzia Spaziale Russa che si chiama Roscosmos, studiata e concepita per cercare biotracce sul Pianeta Marte.
Ebbene, questa missione ora rischia di non vedere mai la luce, a causa della guerra scoppiata tra la Russia e l’Ucraina: è infatti prevista per il 16-17 marzo una delibera del Consiglio dei Paesi membro dell’Agenzia Spaziale Europea ESA che deciderà il destino della missione ExoMars diretta a Marte.
A renderlo noto è l’Agenzia Spaziale Europea stessa, che all’Ansa ha fatto sapere di avere necessità di discutere ancora sul destino di questa missione che, in prima battuta, prevedeva due fasi di cui una già avvenuta nel 2016 con il lancio di un orbiter e di un lander nel 2016, e teoricamente di un rover nel corso di quest’anno. Già, teoricamente.
Un nuovo rinvio della missione ExoMars significherebbe non solo un semplice rinvio, ma uno slittamento in avanti di almeno altri due anni per questa missione che potrebbe trovare tracce di vita sul Pianeta Marte. Questo perché il Pianeta Rosso si trova ora in una posizione favorevole rispetto alla Terra e non lo sarà nuovamente per ancora altri due anni.
Si tratterebbe ovviamente del rinvio della seconda parte di questa missione, la cui prima parte ha già avuto luogo. Infatti la prima missione è stata lanciata dal cosmodromo di Bajkonur, con un vettore Proton-M, il 14 marzo 2016, ed è composta dal Trace Gas Orbiter (TGO), dotato di strumenti per l’analisi dei gas atmosferici e la mappatura delle loro fonti, e dal lander Schiaparelli.
La seconda parte della missione ha già subito un ritardo. Inizialmente il lancio doveva avvenire nel 2018, poi era stato spostato nel 2020, ed era previsto il lancio per quest’anno dalla località di Bajkonur con un Proton-M nel 2022. Ammesso e non concesso che la missione parta quest’anno, o anche se dovesse avvenire tra due anni, la seconda parte della missione consisterà di un modulo di atterraggio che porterà sulla superficie del pianeta un rover ESA.
La scelta del sito di atterraggio è stata operata sulla base dei dati ottenuti dal TGO, tra cui la difficoltà di atterraggio e di spostamento del rover sulla superficie; il 21 ottobre 2015 l’ESA ha annunciato la scelta del sito primo candidato per il landing del 2023, selezionato per le sue caratteristiche particolari all’interno di una rosa ristretta di 4 candidati: Ia Mawrth Vallis, l’Oxia Planum, l’Hypanis Vallis e l’Aram Dorsum. Tutti i siti candidati sono nella zona equatoriale, sono geologicamente antichi e recano segni di una passata presenza di acqua liquida.
Al momento non è dato di sapere quale sarà il destino della seconda parte di questa importante quanto controversa missione, e non è possibile fare altro che aspettare il 16-17 marzo quando la delegazione ESA si riunirà per deliberare su questa questione.
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