La rivista “Antiquity” dell’Università di Cambridge ha pubblicato un nuovo studio che potrebbe finalmente chiarire il mistero che per millenni ha avvolto Stonehenge ed appassionato ricercatori e curiosi di tutto il mondo: scopriamo tutti i dettagli.
Potrebbe essere stato creato come un enorme calendario, formato da megaliti disposti su di una pianta circolare per una larghezza massima di 33 metri, in grado di scandire il tempo annuale di rivoluzione della Terra attorno al Sole pari a 365,25 giorni.
Gli studi del gruppo di ricerca dell’Università britannica di Bournemouth, guidato dall’archeologo e professore di preistoria Tim Darvill, confermano le ipotesi avanzate nel corso degli anni riguardo all’utilità astronomica di Stonehenge – uno dei cromlech neolitici più noti al mondo – come “osservatorio e calcolatore del tempo”, ed aggiungono dettagli fondamentali per comprenderne il funzionamento.
The real reason Stonehenge was created could have been revealed in new research https://t.co/cL8yVX7vRO
— Stonehenge U.K (@ST0NEHENGE) March 6, 2022
Secondo le analisi svolte e le nuove evidenze emerse, Stonehenge sarebbe “un calendario perpetuo in grado di ricalibrarsi ad ogni tramonto del solstizio d’inverno”, ha dichiarato Darvill.
Grazie al complesso megalitico, quindi, le popolazioni di Amesbury e del Wiltshire in Inghilterra sarebbero state in grado di tenere traccia dello scorrere del tempo, scandendolo in base ai mesi e agli anni.
La struttura di Stonehenge: le caratteristiche del calendario megalitico
Sono 30 i megaliti della struttura principale e monumentale di Stonehenge, a cui si aggiungono 5 triliti al suo interno e 4 pietre “stazione” all’esterno, posizionate su uno schema rettangolare. Inoltre, ciascuna delle pietre di sarsen che si aggiungono alla struttura rappresenta un giorno del mese.
Dunque, “moltiplicando 30 per 12 otteniamo 360”, ha spiegato Darvill, “e se a questo risultato aggiungiamo i 5 triliti centrali, ecco che giungiamo a 365”, i giorni che indicano il tempo necessario al pianeta Terra per effettuare una rivoluzione intorno al Sole.
Aggiungendo, infine, le 4 pietre “stazione”, ecco che il calendario avrebbe incluso anche il calcolo degli anni oggi definiti “bisestili”, consentendo alle popolazioni di includere un giorno in più ogni 4 anni per rispettare l’effettiva durata dell’anno solare.
Inoltre, il gruppo di ricerca ha ipotizzato che i 5 triliti di Stonehenge potrebbero ricondurre alla tradizione dei calendari usati nell’antico Egitto, rappresentando 5 giorni a ridosso del solstizio d’inverno.
Se così fosse, la suddivisione del tempo annuale sarebbe consistita in 11 mesi di 30 giorni caiscuno con l’aggiunta di un mese di 5 giorni in più, a cui veniva associato un profondo significato religioso. Se il mistero di Stonehenge vi ha appassionati, vi lasciamo al link di Amazon dove trovare tutta una serie di libri decisamente interessanti sull’argomento.