Stavolta Anonymous ha piazzato un colpo duro: hackerati i satelliti spia russi

Da quando la Russia ha invaso l’Ucraina il collettivo internazionale di hacker più famoso al mondo, il gruppo Anonymous, ha preso di mira la nazione di Putin, sabotando di tutto e di più.

Anonymous, 7/3/2022 - Computermagazine.it
Anonymous, 7/3/2022 – Computermagazine.it

Le notizie più recenti parlano di un attacco hacker addirittura ai satelliti spia russi, fondamentali per la guerra in corso: “Roscosmos e la Russia non hanno più il controllo sui propri satelliti spia”, hanno fatto sapere i cybercriminali, ma la stessa Roscomos, l’agenzia spaziale russa, ha smentito seccamente la questione. Il CEO Dmitry Rogozin, è infatti intervenuto rilasciando un’intervista all’agenzia di stampa Tass specificando: “Le informazioni pubblicate da questi truffatori sono false. Tutti i nostri centri di controllo spaziale funzionano come al solito”. Anonymous (qui la famosa maschera del gruppo hacker) ha comunque fatto sapere: “Non ci fermeremo finché non smetterai di sganciare bombe, uccidere civili e tentare di invadere. Torna, caz*o, in Russia”.

ANONYMOUS ATTACCA I SATELLITI SPIA RUSSI? ARRIVA LA SMENTITA MA…

Resta il fatto che hackerare i satelliti spia russi sarebbe un gravissimo gesto secondo gli stessi moscoviti, e proprio Rogozin, parlando negli scorsi giorni attraverso un rapporto Interfax, ha mandato un messaggio chiaro ed inequivocabile: “Disattivare i satelliti di qualsiasi paese è in realtà un casus belli, una causa di guerra”. In attesa di fare chiarezza sulla vicenda, Anonymous ha preso di mira, oltre ai siti governativi russi e alle emittente radiofoniche, anche i canali televisivi russi, interrompendo i programmi con filmati riguardanti la guerra in Ucraina. “Il team di hacker Anonymous – hanno fatto sapere gli stessi – ha violato i servizi di streaming russi Wink e Ivi (come Netflix) e i canali tv in diretta Russia 24, Channel One e Moscow 24 per trasmettere filmati della guerra dall’Ucraina”. Nel frattempo Netflix ha deciso di sospendere la trasmissione dei suoi film, delle sue serie tv e dei suoi documentari, in Russia, come segno di protesta nei confronti dell’invasione in Ucraina.

La società americana di video streaming aveva inoltre spiegato negli scorsi giorni che avrebbe sospeso tutti i futuri progetti e le future acquisizioni, aggiungendosi così alla lunga lista di aziende che hanno deciso di abbandonare il Paese. Bloccato anche TikTok, o meglio, sospesi i live streaming e la pubblicazione di nuovi contenuti in Russia, per via della nuova legge sui media introdotta dal Cremlino: “TikTok – ha spiegato la stessa azienda via Twitter – è uno sbocco per la creatività e l’intrattenimento che può fornire una fonte di sollievo e connessione umana durante un periodo di guerra in cui le persone stanno affrontando un’immensa tragedia e isolamento. Tuttavia – prosegue l’azienda -, la nostra massima priorità è la sicurezza dei nostri dipendenti e dei nostri utenti e, alla luce della nuova legge russa sulle “notizie false”, non abbiamo altra scelta che sospendere il live streaming e i nuovi contenuti per il nostro servizio video in Russia mentre esaminiamo le implicazioni di questa legge. Il nostro servizio di messaggistica in-app non sarà interessato. Continueremo a valutare l’evoluzione delle circostanze in Russia per determinare quando potremmo riprendere completamente i nostri servizi con la sicurezza come priorità assoluta”.

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