La Rai ha deciso di bloccare i servizi giornalistici in Russia, stoppando quindi l’invio di inviati in loco. La decisione della televisione è giunta dopo che Mosca ha approvato una normativa molto rigida che prevede delle pene severe, anche la detenzione, per chi pubblica notizie ritenute false dalle autorità.
Di conseguenza, per evitare qualsiasi tipo di problema, la Rai ha deciso di intervenire con una misura drastica ma comunque necessaria per proteggere i propri giornalisti, inviati e corrispondenti dalla Federazione Rai. A comunicarlo è stata la stessa azienda che ha pubblicato una nota con cui viene appunto annunciata la decisione ufficiale: “La misura si rende necessaria – si legge – al fine di tutelare la sicurezza dei giornalisti sul posto e la massima libertà nell’informazione relativa al Paese. Le notizie su quanto accade nella Federazione Russa verranno per il momento fornite sulla base di una pluralità di fonti da giornalisti dell’Azienda in servizio in Paesi vicini e nelle redazioni centrali in Italia”.
LA RAI BLOCCA GLI INVIATI IN RUSSIA: ECCO I DETTAGLI
La Russia, negli scorsi giorni, ha imposto fino a 15 anni di carcere a tutti coloro che usassero terminologie sbagliate, sottolineando come non si possa parlare di “guerra” ne tanto meno di “offensiva”, e soprattutto non si possa menzionare il termine “invasione”. Se mai si può parlare di “operazione militare speciale”. In ogni caso la decisione della Rai ha creato polemiche e sulla stessa è intervenuto la Commissione di Vigilanza: “Scriveremo una lettera ai vertici dell’azienda – sono le parole rilasciate a Repubblica da parte del presidente della Commissione parlamentare di vigilanza, Alberto Barachini, senatore di FI – vogliamo avere chiarimenti sui motivi che hanno portato alla sospensione dei servizi dalla Russia. Chiederemo se siano stati coinvolti gli inviati e i corrispondenti. E’ giusto che l’ultima parola – ha concluso – spetti ai giornalisti sul campo”.
La scelta della Rai appare comunque sensata e lo si capisce anche dal fatto che Mediaset ha deciso di seguire a ruota la televisione pubblica, annunciando l’invio di corrispondenti del Tg5, e non solo, in quel di Mosca e in generale in tutta la Russia. Anche l’agenzia di stampa Ansa ha bloccato il flusso di notizie dalla propria sede di Mosca, nonché uno dei principali media pubblici spagnoli, leggasi la radio-televisione Rtve e l’agenzia di stampa Efe. Tornando alla Rai, i quattro inviati sul campo torneranno a breve in Italia, mentre i due corrispondenti, di stanza fissa in quel della Russia, leggasi Marc Innaro e Sergio Paini, potranno fare ritorno nel Belpaese o eventualmente prendersi delle ferie e rimanere a Mosca.