“Prihistok” (che in ucraino significa “Rifugio”) è una piattaforma online progettata e realizzata in tempi record per permettere agli ucraini in fuga dalla guerra di trovare riparo ed alloggio: il ruolo delle tecnologie digitali a sostegno della pace continua a crescere.
Ci sono volute 24 ore ad un gruppo di volontari informatici per realizzare il portale “Prihistock”, ovvero “Rifugio”, che si propone come strumento di supporto per tutti i profughi in fuga dalle aree più colpite e più a rischio dell’Ucraina.
Molte delle persone sfollate dalle proprie abitazioni, infatti, non hanno alcun luogo in cui potersi rifugiare e così il gruppo di volontari informatici ha pensato di creare il portale per mettere in contatto chi cerca alloggio con chi lo può offrire.
“Migliaia di persone stanno venendo evacuate in aree più sicure”, riporta il sito, per il momento nelle lingue ucraina ed inglese. E prosegue: “La maggior parte di loro non ha un posto dove affrontare questi momenti difficili. Oggi dobbiamo essere tutti uniti e solidali quanto più ci è possibile”.
Dopodiché l’appello: “Se hai una stanza a disposizione per offrire ricovero ad un concittadino che ne abbia necessità, clicca su “Offri alloggio”. Se hai bisogno di ricovero, clicca su “Trova alloggio”.
Gli altri portali che offrono alloggio e rifugio
Oltre a “Prihistock”, anche il portale “SOS UA” è stato presentato di recente con lo stesso obiettivo e combina richiedenti ed offerenti asilo in base a parametri come il numero di persone da ospitare, la data e le modalità di arrivo, nonché la durata della permanenza.
Così come AirBnB, il colosso delle case in prestito, che ha annunciato di aver deciso di riservare più di 100.000 appartamenti per le permanenze a breve termine dei rifugiati ucraini, ad oggi stimati per un totale di circa 350.000 persone che però, in caso di una prosecuzione del conflitto, potrebbe raggiungere ben presto i 4 milioni circa.
In questo momento i siti di “Prihistock” e di “Sos UA” non sono disponibili in lingua italiana, ma è comunque possibile visitarli ed esplorarli in lingua inglese ed ucraina (“Prihistock”) – e polacca (“SOS UA”).