Durante il primo discorso sullo stato dell’Unione del Congresso Statunitense, il Presidente degli USA Joe Biden ha richiesto di adottare nuove misure e leggi che garantiscano la tutela della salute mentale di bambini e adolescenti durante le attività da loro svolte sulle piattaforme social del web, in particolare su Facebook, Instagram, YouTube e TikTok.
A quattordici mese dal suo insediamento presso la Casa Bianca, durante il suo primo discorso ufficiale sull’Unione del Congresso, il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha ribadito l’importanza e l’urgenza di attuare normative a tutela dei minori che utilizzano i social networks.
“Dobbiamo ritenere le piattaforme di social media responsabili per l’esperimento nazionale che stanno conducendo sui nostri figli per trarre profitto”, ha dichiarato Biden rivolgendosi al Congresso. Ed ha poi proposto: “E’ arrivato il momento di rafforzare le tutele alla privacy, di vietare la pubblicità mirata ai bambini e di chiedere alle società tecnologiche di smettere di raccogliere i dati personali dei nostri figli”.
L’intervento non lascia spazio ad equivoci: il Presidente ha sottolineato l’importanza e la necessità di verificare quale sia l’impatto dei social media sulla salute mentale degli utenti, con particolare attenzione riguardo alle influenze sull’equilibrio psicofisico dei bambini, a cominciare da un investimento di 5 milioni di dollari per istituire un “Centro Nazionale di Eccellenza sui Social Media e le Malattie Mentali”.
L’indicazione accorata e decisa di Biden ha dimostrato al Congresso la determinazione con cui la sua amministrazione intende procedere per regolamentare l’industria dell’Information/Communication Technology, al fine di porre rimedio a quella che ha definito come una vera e propria “crisi di salute mentale del Paese”.
Sono già numerosi i disegni di legge proposti a livello bipartisan per realizzare la riforma voluta da Biden e, tra queste, spicca il rafforzamento delle misure introdotte attraverso il provvedimento “Children and Teens’ Online Privacy Protection Act”, a tutela della privacy infantile.
Inoltre, tra i presenti che hanno seguito il discorso del Presidente al Congresso sedeva anche Frances Haugen, l’ex product manager di Facebook che lo scorso anno ha condiviso con il mondo migliaia di documenti interni della Società.
I documenti, pubblicati poi dal “Wall Street Journal” come i “The Facebook Files”, fecero emergere all’attenzione pubblica scenari controversi ed anche inquietanti circa strategie aziendali del colosso di Menlo Park nei confronti, in particolare, di messaggi di odio e di disinformazione diffusi tramite il social network, potenzialmente tossiche ed a discapito della sicurezza e della salute mentale dei suoi utenti, adolescenti in primis.
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