L’associazione Anonymous pubblica su Twitter documenti, apparentemente sottratti alle forze armate russe, che ritiene siano la prova che il piano di attacco contro l’Ucraina sia stato approvato dal governo russo il 18 Gennaio scorso e pianificato per una durata complessiva dal 20 Febbraio al 6 Marzo.
Il collettivo di hacker Anonymous ha pubblicato su Twitter documenti che, qualora ritenuti attendibili oltre ogni ombra di dubbio, dimostrerebbero la premeditazione del governo russo di attaccare l’Ucraina con un impegno militare che l’esercito avrebbe dovuto portare a termine in due settimane di operazioni di invasione e di attacco.
Le mappe, i dossier, i piani strategici e le immagini fotografiche sembrerebbero essere stati sottratti alle forze armate russe e indicherebbero la data di approvazione del conflitto al 18 Gennaio scorso ed il periodo di operazioni militari da avviare Domenica 20 Febbraio e da terminare Domenica 6 Marzo.
Leaked document from Russian troops showing war against Ukraine was approved on 18th January, and initial plan to seize Ukraine starting 20th Feb to 06th March pic.twitter.com/4zsZD9i0R4
— Anonymous (@YourAnonNews) March 2, 2022
Pur essendo le informazioni pubblicate da Anonymous ancora tutte da verificare, a sostenerne l’autenticità è Michael Horowitz, analista della sicurezza presso la società di consulenza geopolitica e di sicurezza Beck Institute, con sede in Medio Oriente.
Le prime indiscrezioni rivelano che sarebbe stato proprio il Ministero della Difesa ucraino a consegnare il piano militare ad Anonymous e che ne sarebbe venuto in possesso durante un’operazione di disarmo di alcune truppe russe.
Il sostegno di Anonymous all’Ucraina
Anche Anynomous si è dichiarata al fianco dell’Ucraina e decisa a condurre una sorta di cyberguerra all’interno della guerra reale in corso, sostenendo le ragioni della resistenza del popolo e dell’esercito ucraino contro l’invasione russa, ritenuta colpevole di aver violato i principi fondamentali di sovranità della Repubblica semi-presidenziali guidata da Zelens’kyj.
Fondata ufficialmente nel 2003, l’associazione risulta ad oggi un’entità non definita e decentralizzata, composta da hacker ed esperti informatici autodefinitisi “hacktivisti”, coordinati per agire fondamentalmente su due versanti: il primo, la pubblicazione sul web d’informazioni riservate, ottenute tramite attività di hackeraggio; il secondo, il blocco più o meno prolungato di attività online svolte dai target su cui concentrano la loro azione.
Tra questi, come emerso in più occasioni nelle ultime settimane, proprio il governo russo ed il suo presidente: “I tuoi segreti potrebbero non essere più al sicuro e molte infrastrutture del tuo governo potrebbero essere compromesse”, aveva dichiarato solo pochi giorni fa l’Associazione in un messaggio pubblico rivolto a Putin.
E poi i recenti attacchi ai siti governativi del Cremlino ed alla televisione di stato, fino all’hackeraggio dello yatch privato del presidente russo, di cui Anonymous ha rivendicato la modifica dei dati di navigazione e del nome di tracciamento internazionale, passato dall’originario “Graceful” all’hackerato “FCKPTN” (acronimo di un popolare insulto in lingua inglese seguito dalle consonanti del cognome di Putin).