C’era una volta PayPal, il servizio gratuito di trasferimento di denaro (in entrata e in uscita) che permette ai clienti paganti di non fornire ai commercianti e fornitori i numeri di carta di credito e dati sensibili legati ai metodi di pagamento.
PayPal Holdings, Inc. esiste ancora, ovviamente, ed è una società statunitense che offre servizi di pagamento digitale e di trasferimento di denaro tramite Internet fondata nel 1999 da Confinity. In Italia offre servizi finanziari ai propri clienti operando quale istituto di credito.
Di fatto si tratta di un intermediario finanziario dal momento che offre servizi finanziari, e finora nessuno dei suoi utenti, né venditori né possessori di conti personali, ha dovuto sborsare somme di qualsivoglia entità per mantenere attivo il servizio. Già, finora…
PayPal aggiorna le condizioni di utilizzo: ora costerà 10 euro l’anno
In sostanza a partire dal prossimo 6 maggio, PayPal renderà effettiva la modifica sulle condizioni di utilizzo del servizio, che prevede una tariffa annuale di 10 euro l’anno che dovrà essere pagata dai consumatori e commercianti che, secondo gli standard della compagnia, risultano inattivi.
Applicata e prevista solo in alcuni Paesi, tra cui Repubblica Ceca, Danimarca, Ungheria, Norvegia, Polonia, Regno Unito e Svizzera, la tassa di 10 euro sarà applicata sui conti PayPal di utenti che sono rimasti inattivi per almeno 12 mesi. E’ quanto riporta un documento ufficiale in cui sono contenute tutte le norme per l’utilizzo di questo servizio.
«Se il conto PayPal dell’utente resta inattivo per almeno 12 mesi consecutivi, potremmo addebitare all’utente una tariffa annuale di servizio per inattività. Inattivo significa – spiega PayPal – che l’utente non ha effettuato l’accesso al proprio conto PayPal o che non ha altrimenti usato il proprio conto per inviare, ricevere o trasferire denaro».
Ciò che in molti si sono chiesti, tuttavia, è “cosa succederebbe in caso di un conto con saldo zero”. Presto detto: la tariffa di inattività semplicemente non verrebbe applicata. E se ancora, il saldo fosse superiore a zero ma inferiore a 10 euro, PayPal farebbe in modo di applicarla senza tuttavia portare a cifra negativa il saldo. Ciò vuol dire che PayPal addebiterebbe meno dei 10 euro previsti, per evitare di mettere in difficoltà il titolare del conto.
Una piccola accortezza non dovuta ma molto gradita, soprattutto se si considera che qualsiasi altro servizio finanziario sulla falsariga di PayPal non si fa scrupoli ad applicare tariffe anche quando i conti sono a zero.
Le nuove condizioni d’uso di PayPal, come detto, entreranno in vigore a partire dal prossimo maggio ma, per consentire a tutti gli utenti di allinearsi con le nuove normative aziendali, la tariffa sarà applicata ai conti dei venditori solo a partire dal prossimo ottobre, e sui conti personali da ottobre del 2023.