Nuovo “contenzioso” fra il miliardario sudafricano Elon Musk, numero uno di Tesla e SpaceX, e la SEC, l’agenzia americana Securities and Exchange Commission.
Stando a quanto riferito nelle scorse ore dal portale Punto-Informatico.it, l’ente federale degli Stati Uniti avrebbe avviato una nuova indagine nei confronti di Tesla, per fare luce su delle attività che potrebbero essere riconducibili all‘insider trading, e che coinvolgerebbero anche il fratello Kimbal, membro del consiglio di amministrazione dell’azienda produttrice di auto elettriche.
A sottolineare con forza tale voce è in particolare l’autorevole quotidiano d’oltre oceano, Wall Street Journal, che pone al centro della questione uno dei famosi tweet che Elon Musk ha pubblicato negli ultimi mesi, e che trovate anche in questa pagina. Si tratta precisamente del post che era stato pubblicato lo scorso mese di novembre 2021, e in cui si chiedeva ai follower se vendere o meno il 10 per cento delle azioni della società. Alla fine il 58% dei votanti risposte con un sì, e ciò provocò un clamoroso tonfo in borsa. “Ultimamente si è parlato molto di guadagni non realizzati come mezzo di elusione fiscale, quindi propongo di vendere il 10% delle mie azioni Tesla”, recitava il cinguettio del buon Musk, e appunto la maggioranza dei suoi circa 70 milioni di follower rispose di Sì. “Ciò ha portato gli investigatori – scrive a riguardo il Wall Street Journal – a chiedersi se Elon Musk avesse parlato o meno a suo fratello dei tempi delle sue vendite. Kimbal Musk fa parte del consiglio di amministrazione di Tesla e SpaceX, sebbene i suoi affari siano incentrati principalmente nel settore della ristorazione”.
Secondo la Securities and Exchange Commission, infatti, prima della condivisione del post Elon Musk avrebbe confidato al fratello Kimbal le proprie intuizioni, e quest’ultimo, intuendo un repentino calo di valore delle stesse, avrebbe venduto parte dei titoli controllati, circa 88.500 azioni nel giorni di poche ore, e immediatamente prima della pubblicazione del tweet. “La SEC – prosegue ancora il quotidiano finanziario degli Stati Uniti – ha emesso un mandato di comparizione dieci giorni dopo il bizzarro sondaggio su Twitter di Musk, in cerca di informazioni sui dati finanziari. Il prezzo delle azioni di Tesla è sceso del 33% da quando ha iniziato a vendere a novembre”. Vedremo come evolverà la vicenda, in ogni caso, non è la prima volta che Elon Musk e la SEC si scontrano. Già da anni infatti il miliardario africano e la commissione a stelle e strisce sono ai ferri corti, precisamente dal 2018, sempre per colpa di un tweet attraverso cui il CEO di Tesla si rivolse ai follower con conseguente impatto sulla borsa.
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