Una pioggia di minerali preziosi direttamente in un pianeta che conosciamo, e tra l’altro in uno stato diverso dal solito? Sì, è avvenuta e sembra che sia un evento più unico che mai. Scopriamo come sia successo, e in che maniera sia avvenuto.
I pianeti presentano, da sempre, delle caratteristiche peculiari e che non hanno fatto altro che contraddistinguerli. Ce li ricordiamo per degli elementi precisi, di conseguenza è davvero impossibile confondersi specie se parliamo di un evento importante che accade in uno di questi.
Avete mai pensato che, prima o poi, potessero piovere minerali dal cielo? Sicuramente no, ma una recente scoperta potrebbe farvi cambiare idea: delle analisi ci hanno fatto capire che può succedere veramente di tutto nello spazio, compreso un improvviso diluvio non di acqua, bensì di rubini e zaffiri liquidi che presto bagneranno il pianeta Wasp-121b.
La ragione della pioggia di rubini e zaffiri
Quello che abbiamo appena detto è ciò che emerge in base a quello che hanno rilevato gli scienziati. Il gigante gassoso, grande più del doppio di Giove e che si trova al di fuori del Sistema Solare a 855 anni luce da noi, sarà protagonista di una ambigua pioggia che lo colpirà con molta probabilità.
Lo indica lo studio basato sulla sua esotica atmosfera ed effettuato con il telescopio spaziale Hubble della NASA e dell’Esa. I risultati sono tutt’ora di dominio pubblico e possono essere visti sulla rivista Nature Astronomy grazie alle analisi guidate da Thomas Mikal-Evans dell’Istituto Max Planck per l’astronomia in Germania.
Per quanto riguarda l’argomento, dovete sapere che Wasp-121b è un esopianeta scoperto nel 2015, ed è stato studiato in modo approfondito per il semplice fatto che abbiano trovato dell’acqua nella stratosfera. Parliamo di un pianeta molto caldo e inospitale per la vita, in cui nel lato illuminato sono stati identificati alcuni vapori di metalli pesanti come l’alluminio, il nichel e il cromo per esempio.
Nella parte in ombra, invece, grazie al fatto che le temperature siano più basse, le nubi si condensano e sprofondano nell’atmosfera. Così facendo l’alluminio si combina con l’ossigeno e forma il minerale coridone, che sulla Terra, unito assieme ad a dei metalli come il ferro o il titanio, genera, per l’appunto, rubini e zaffiri.