Si apre ufficialmente la versione di test del social network di Donald Trump, Truth. Centinaia di tester si sono riversati nella versione beta, che è il passo propedeutico al lancio, previsto per marzo.
Al via la sperimentazione dell’attesissimo social di Donald Trump, Truth; sono stati ammessi infatti 500 beta tester per utilizzare la versione di prova. Tutto questo a poche settimane dal lancio annunciato, secondo le stime iniziali che vorrebbero l’uscita ufficiale intorno al mese di Marzo.
Si tratta di un nuovo capitolo nella sfida tra titani che è in corso da anni negli Stati Uniti d’America, fatta a colpi di post, ban, ricorsi e annunci. Il tycoon infatti, aveva un grandissimo seguito sui social network. Questi erano, nei fatti, uno dei suoi strumenti politici e comunicativi più importanti.
Secondo il magnate statunitense infatti i social network hanno il pregio di permettere un contatto diretto tra un politico ed il suo popolo, senza incorrere in distorsioni o censure da parte della stampa. Anche negli Usa infatti (o, forse, soprattutto negli USA) è in corso una guerra dell’informazione senza esclusione di colpi.
Di questo strumento Trump aveva fatto uno dei suoi punti forti grazie ad uno stile di comunicazione diretto, spregiudicato, teso a creare reazioni. Inoltre uno dei suoi cavalli di battaglia erano i soprannomi ironici coi quali puntava a colpire e delegittimare i suoi diretti avversari.
“Crooked Hillary“, “Lying Ted”, “Little Marco”, “Sleepy Joe”, ma anche “angry democrats”, “Failing New York Times”, “the biased Media” sono solo alcune delle creazioni dell’ex inquilino della casa bianca. Il suo stile comunicativo ha sicuramente raggiunto i suoi obiettivi mediatici, ma ha anche causato la definitiva inimicizia dei colossi della rete.
Dal ban al progetto di Truth. La riposta di “The Donald”
La risposta dei social network non si è fatta attendere e, dopo molte tensioni, Trump è stato bannato, subendo così un duro colpo; le sue possibilità di comunicare col suo popolo si sono infatti assottigliate, data l’importanza primaria e centrale della comunicazione attraverso le piattaforme social.
Questo ha portato l’ex Potus a pianificare una risposta in grande stile, come è nelle corde del personaggio; sin dalla sua espulsione, i suoi sforzi sono stati tesi alla creazione di una piattaforma alternativa, che potesse essere scevra dalle influenze e dalle decisioni dei colossi della rete e dei rispettivi proprietari.
Questo progetto è portato avanti dal suo gruppo, il Trump Media & Technology Group, che ha l’obiettivo di creare una forte presenza sulla rete per The Donald e per i suoi sostenitori. Per arrivare a questo obiettivo, il social Truth è un passaggio fondamentale e cruciale.
Con l’apertura dei test quindi siamo più vicini al prossimo capitolo di questa sfida che, qualunque sia la nostra posizione sulla questione, non può che rivelarsi entusiasmante e piena di colpi di scena.