Uno degli esoscheletri della Comau per ridurre la fatica dei lavoratori (fonte: sito web Comau) - ComputerMagazine.it
Lavori usuranti addio? Forse sì. E forse presto. Almeno alcuni. Esseri umani e macchine sempre più “a braccetto” in questo progetto condotto da Comau e Iuvo, con la partecipazione di Esselunga, che mira a produrre esoscheletri di supporto al sollevamento pesi, da indossare per ridurre lo sforzo ed il carico sull’articolazione lombosacrale della schiena di lavoratori e dipendenti.
Iuvo, Comau ed Esselunga insieme: tre realtà italiane fanno squadra per giungere presto a rendere il lavoro di sollevamento e spostamento carichi meno usurante per chi lo effettua, attraverso un innovativo dispositivo indossabile a supporto e protezione della schiena.
Si tratta di un esoscheletro che intende ridurre lo sforzo fisico concentrato nell’area lombosacrale della schiena durante operazioni di movimentazione manuale. Attraverso il dispositivo, i muscoli interessati potranno infatti ridurre notevolmente la fatica causata dal sollevamento e spostamento di carichi pesanti, con conseguente aumento di benefici nel breve, medio e lungo termine in quanto ad articolazioni e postura.
Lo sviluppo ed il collaudo del dispositivo esoscheletrico è affidato a Iuvo, una spin off tecnologica e d’innovazione sociale nata all’interno dell’Istituto di Biorobotica della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa, mentre l’azienda torinese di automazione e robotica Comau, del gruppo Stellantis, seguirà il processo di ingegnerizzazione.
All’Esselunga ed ai suoi progettisti, infine, è affidato il processo di test e validazione del dispositivo, con gli operatori del gruppo che prenderanno parte alle attività di verifica che verranno effettuate indossando i primi prototipi.
Entro il mese di Giugno di quest’anno si procederà con l’introduzione e l’applicazione dei primi prototipi, mentre l’adozione vera e propria ed il lancio dei dispositivi è previsto entro il secondo semestre del 2022.
Il primo esoscheletro presentato da Comau due anni fa si chiamava Mate e dimostrò risultati particolarmente promettenti: consentiva infatti una diminuzione della pressione muscolare delle braccia del 25%, un miglioramento posturale del 50% ed una riduzione dello sforzo muscolare del corpo pari al 30%.
Seguì poi il modello MateXT, pensato per facilitare l’esecuzione di attività usuranti svolte con le braccia sollevate, ed anche in quei casi gli operatori hanno potuto beneficiare di miglioramenti posturali e salutari significativi.
Ed ora un nuovo dispositivo per garantire maggior benessere ergonomico e fisico è alle porte. Attendiamo di scoprire in che modo renderà le vite dei lavoratori migliori e, soprattutto, più leggere.
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