Un progetto rivoluzionario denominato Gaming Flagship. Una sorta di documentario che ripercorre le tappe nell’ideazione, sviluppo e implementazione di Sophy, l’intelligenza artificiale sviluppata da Sony AI per competere con i più grandi campioni di Gran Turismo. Nasce così The making of Gran Turismo Sophy, annunciato già nei giorni scorsi, via twitter, da Sony.
Il progetto pensato e sviluppato da Sony AI, Polyphony Digital e Sony Interactive Entertainment è di quelli ambiziosi. Se non fosse per il nome, che rievoca chiaramente Sophia, il nome di un androide sociale, fenomeno mediatico sviluppato dalla compagnia hongkonghese Hanson Robotics Limited, attivata il 19 aprile 2015.
Il passato diventa presente per un futuro migliore: GT Sophy è un’IA di Sony capace di reazioni sovrumane e una strategia di corsa ermetica, per battere i piloti umani più abili. Non a caso è diventato un “personaggio da copertina” della rivista scientifica Nature.
GT Sophy, afferma Sony, è un traguardo non tanto perché l’IA può valutare ed eseguire decisioni complicate alla velocità della luce, né perché può padroneggiare le traiettorie di tre circuiti di Gran Turismo Sport al millimetro. Anche il Motorsport, ha osservato Michael Spranger, chief operating officer di Sony AI, fa affidamento sull’etichetta: una guida dura e aggressiva che gioca ancora in modo corretto e osserva lo spirito delle regole tanto, se non di più, la lettera di ciò che è legalmente consentito.
“L’obiettivo di Sony è riempire il mondo di emozioni con il potere della creatività e della tecnologia“. Sic et simpliciter, Kenichiro Yoshida, Presidente e CEO di Sony Group Corporation. “Gran Turismo Sophy è l’incarnazione perfetta“.
Codificare un’IA in un videogioco di corse convenzionale per guidare in modo duro ma corretto è un processo tremendamente difficile, a causa dei capricci dell’etichetta delle corse. Kazunori Yamauchi, il creatore di Gran Turismo e amministratore delegato del suo studio, Polyphony Digital, ha affermato che GT Sophy è stato sviluppato non solo per mostrare rispetto verso i concorrenti, ma per comportarsi in modo tale che i piloti umani ne rispettino le prestazioni.
“L’agente dovrebbe essere un amico, un compagno, un amico per gli esseri umani, un agente con cui le persone possono provare simpatia – continua Yamauchi – può stimolare l’emozione delle persone, in modo che l’agente e gli esseri umani possano rispettarsi reciprocamente“.
Dalle parole ai fatti. O meglio ancora, a una dimostrazione di corsa. Quattro robot GT Sophy hanno gareggiato contro altrettanti concorrenti di eSport Gran Turismo: Tomoaki Yamanaka (campione della TGR GT Cup 2021), Takuma Miyazono (campione del mondo della Nations Cup 2020 e secondo classificato nel 2021), Ryota Kokubun (campione della Coppa delle Nazioni Asia/Oceania 2018 ) e Shotaro Ryu (secondo classificato, campione nazionale giapponese di esport 2019, divisione giovanile). GT Sophy aveva vetture in 1a, 3a, 5a e 7a posizione in griglia, seguita da Yamanaka, Miyazono, Kokubun e Ryu. Gli otto gareggiavano all’Autodromo Lago Maggiore, un percorso immaginario di Gran Turismo Sport, con la Porsche 911 RSR Type 991.
GT Sophy Rouge, la pole-sitter, ha guidato wire-to-wire e ha vinto per 5,8 secondi su Yamanaka; Il giro più veloce di Rouge è stato 1:54.373, più di due secondi più veloce del migliore di Yamanaka a 1:56.422. And the winner is: GT Sophy!
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