L’ISS invita nuovamente a mantenere distanza tra iPhone e pacemaker o defibrillatori: ecco le possibili conseguenze

L’Istituto Superiore di Sanità mette in guardia dai possibili rischi nell’interazione tra il campo elettromagnetico generato dagli smartphone e gli interruttori dei defibrillatori, rischiando di disattivare le funzioni necessarie allo strumento salvavita.

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Una distanza troppo ravvicinata con uno smartphone può disattivare le funzionalità salvavita di pacemaker e defibrillatori – ComputerMagazine.it

La rivista medica Pacing and Clinical Electrophysiology, che pubblica articoli peer-reviewed su tematiche legate all’elettrofisiologia cardiaca, ha pubblicato uno studio dell’Istituto Superiore di Sanità sulle interazioni tra il campo magnetico degli smartphone e gli apparecchi di stimolazione cardiaca.

Lo studio si è basato sui presupposti di alcuni dati, risalenti a febbraio 2021, che indicavano la possibilità che il magnete presente negli smartphone potesse interferire col magnete presente nel defibrillatore, rischiando quindi di disattivare la terapia prevista in caso di aritimia ventricolare.

Il lavoro dell’ISS è stato il primo ad indagare in laboratorio le interferenze magnetiche tra gli iPhone 12 (e gli accessori MagSafe) ed un campione vasto di pacemaker e defibrillatori impiantabili, valutando accuratamente la correlazione con il campo magnetico emesso dai device.

I ricercatori hanno utilizzato i pacemaker ed i defibrillatori impiantabili prodotti dai principali marchi, come Biotronik, Boston Scientific e Medtronic, utilizzando un simulatore di battito cardiaco. I risultati hanno permesso di valutare a quale distanza è possibile un’interazione magnetica, con conseguenti rischi.

L’importanza di mantenere la giusta distanza

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Posizionare gli smartphone nei taschini all’altezza del petto è sconsigliato; meglio optare per tasche in altre posizioni – ComputerMagazine.it

I risultati dello studio hanno portato a formulare indicazioni chiare per evitare i rischi connessi alle interazioni; in particolare, l’ISS invita a non tenere gli smartphone e gli accessori MagSafe a meno di 15 centimetri dai pacemaker o defibrillatori, per evitare effetti dannosi.

Tale distanza è una misura di sicurezza per evitare l’attivazione dell’interruttore, che andrebbe quindi a disattivare l’apparecchio di stimolazione cardiaca, rendendolo quindi non funzionante in caso di necessità. Questo effetto è stato misurato fino ad una distanza massima di un centimetro.

I pacemaker sono dotati di sistemi che li rendono immuni dalle interferenze elettromagnetiche, potendo essere quindi utilizzati anche in un mondo che ormai espone costantemente a campi magnetici. La frequenza degli smartphone però può superare la barriera di sicurezza quando i device sono a distanza troppo ravvicinata.

Per questo alcune abitudini sono decisamente da sconsigliare, come quella di tenere il cellulare nel taschino della giacca, a diretto contatto del petto all’altezza del cuore; queste abitudini sono sconsigliate dall’Istituto Superiore di Sanità, ma anche dalla Apple, che a sua volta fornisce indicazioni per usare in sicurezza i suoi prodotti.

La casa di Cupertino infatti indica, nelle sue linee guida, proprio una distanza minima di 15 centimetri dalle strumentazioni mediche; in caso l’apparecchio sia in ricarica wireless, la distanza consigliata raddoppia, con un’area di sicurezza di 30 centimetri tra lo smartphone e gli apparecchi medici.

L’azienda indica anche tutti i suoi prodotti che contengono magneti, come gli Air Pods, Apple Watch, HomePod, iPad, Mac e Beats e tutti gli accessori correlati, oltre ai già citati iPhone e MagSafe.

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