La vostra abitazione viene mostrata sulle mappe panoramiche di Google e di Apple e la cosa vi crea quel certo che di disagio? C’è un modo per chiedere di rispettare e mantenere la vostra privacy e quella di casa vostra ai colossi del web: ecco quale.
Quando cerchiamo una via, un negozio o un tragitto da percorrere, ci affidiamo ormai quasi solo esclusivamente al web. A Google o ad Apple, per la precisione. Tramontati i tempi delle gigantesche mappe cartacee su cui tracciavamo i percorsi con evidenziatori o con le dita (però che tempi per chi li ha vissuti, come chi vi scrive..!), oggi chiunque disponga di uno smarphone ha un navigatore sempre in tasca, pronto all’occorrenza a guidarci, e con sempre maggior precisione, praticamente ovunque desideriamo.
E non soltanto mostrandoci con un puntino la posizione in cui ci troviamo, in movimento all’interno di un reticolato ultra-definito ma pressoché anonimo, bensì anche attraverso esperienze sempre più immersive che ci consentono, ad esempio, di prepararci al percorso simulando lo spostamento in 3D.
Chi non ha mai utilizzato la funzione “Street View” di Google o “Panoramica” di Apple per “vivere” in anteprima il lungomare della città prescelta per le vacanze, per una “passeggiata” attorno al Colosseo comodamente da casa o, spostandoci oltre confine, per “visitare” la residenza del primo ministro inglese a Downing Street?
Queste immersioni sono state rese possibili grazie ad una sofisticata tecnica di mappatura sferica attuata dalle due società, in grado di mostrare viste panoramiche a 360 gradi sull’asse orizzontale ed a 160 gradi su quello verticale, realizzate attraverso una sequenza fotografica che prevede la distanza compresa tra i 10 ed i 20 metri tra uno scatto e l’altro.
In questo modo, gli utenti possono esplorare da remoto parti di varie città del mondo, a livello del terreno, proprio come fosse una camminata ed avendo l’impressione di ritrovarsi già in quei luoghi.
Ovviamente ed inevitabilmente, oltre a strade pubbliche, monumenti pubblici ed edifici pubblici, queste “street view” virtuali mostrano anche abitazioni private, uffici privati, autoveicoli e passanti occasionali e, se per le nostre macchine e per i nostri volti Apple e Google hanno previsto un oscuramento automatico di targhe e visi per tutelare la nostra privacy, lo stesso non vale per gli edifici. O meglio: non in automatico.
Forse non tutti lo sappiamo, ma qualsiasi utente può richiedere che la propria casa venga oscurata. E non solo: anche le targhe, i volti e gli oggetti che possono essere sfuggiti all’oscuramento automatico di Apple e Google.
Come fare? Su Google, attivata la modalità di visualizzazione “Street View”, basta cliccare o premere sul menù a kebab (quello con l’icona a tre puntini verticali) e selezionare l’opzione “Segnala un problema”; dopodiché, indicare l’area da oscurare ed il motivo (ad esempio selezionando la voce “La mia casa”). A questo punto Google vi richiederà di indicargli una vostra email, alla quale vi contatterà per richiedervi maggiori informazioni e per aggiornarvi sugli sviluppi a seguito della vostra segnalazione.
Su Apple, si può scegliere tra due opzioni: o mandando un’email all’indirizzo MapsImageCollection@apple.com, spiegando il tutto a vostro piacimento (Apple infatti non ha rilasciato linee guida circa cosa scrivere, cosa indicare, cosa allegare; insomma: fate voi!); oppure tramite la app “Mappe” di iOS.
In questo caso, dopo aver attivato la funzione “Panoramica”, basta selezionare l’opzione “Segnala un problema” in fondo allo schermo, quindi l’opzione “Problemi relativi alla privacy” ed infine “Oscura le immagini della mia abitazione”. Unica richiesta di Apple prima di terminare l’operazione: inserire l’indirizzo preciso che si sta segnalando ed un’email per poter essere contattati per maggiori informazioni.
E voi avete già chiesto a Google o ad Apple di oscurare la vostra abitazione? Raccontateci com’è andata nei commenti.
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