Sotto l’apparenza di un sito di notizie sul Deep Web si nascondeva un servizio per mettere in contatto gli acquirenti coi punti vendita illegali. Questa funzione di intermediazione ha portato ingenti guadagni, prima di essere smantellata dall’FBI.
Un sito all’apparenza innocuo, la cui funzione era quella di divulgare notizie sul mondo del Deep Web e del Dark Web. Questa era la facciata di DeepDotWeb. La realtà però era molto diversa; il sito era un vero e proprio marketplace illegale, che permetteva di mettere in contatto domanda ed offerta dei mercati illeciti.
L’attività di intermediazione non avveniva mettendo direttamente in contatto gli acquirenti coi rivenditori, ma utilizzava un sistema indiretto di difficile tracciamento. Difatti si utilizzava un software, Tor, che permetteva di creare una rete di nodi difficili da localizzare, che portava ai siti del Dark Web e del Deep Web.
L’ideatore del sistema è l’israeliano Tal Prihar, residente in Brasile, accusato di riciclaggio di denaro e cospirazione. Prihar, col suo socio Michael Phan, servivano infatti non solo come sistema di intermediazione, ma anche come snodo per riciclare i proventi delle attività illecite.
La tipologia di attività coinvolte in questo sistema sono varie, molto diffuse nel mercato nero dell’internet profondo. Dal traffico di armi alla vendita di strumenti di hacking, passando per lo spaccio di droghe come il Fentanil, la vendita di dati ricavati da furti finanziari e malware di ogni tipo.
Un giro d’affari milionario in Bitcoin
I guadagni di questo sistema consistevano in una commissione incassata dal sito; questa veniva liquidata in Bitcoin, trasferiti con sistemi che ne rendevano impossibile il tracciamento. Un sistema simile all’affiliate program di tanti marketplace, ma in una versione criminale.
Le somme venivano poi trasferite ad altri conti, sempre in Bitcoin, di società di comodo o direttamente su conti bancari, portando quindi a termine il circuito di riciclaggio di denaro che, da provento illecito del Deep Web, appariva ora come legittima somma in Bitcoin di società senza legami con la criminalità.
Questo sistema aveva fruttato a Tal Prihar somme ingenti; sono stati trovati infatti fondi per l’ammontare di 8155 Bitcoin, ovvero una somma corrispondente a 8,4 milioni di dollari. Il sito aveva portato avanti le proprie attività illecite per 6 anni, prima di essere oscurato dall’FBI.
Prihar, è stato arrestato in un’operazione congiunta di forze di polizia di molti Paesi; Brasile, Israele, Olanda e Germania, oltre alla National Crime Agency ed Europol. L’arresto è stato effettuato dalla polizia francese, mentre il socio che si occupava della gestione, Michael Phan, è stato arrestato dalla polizia israeliana.
Per Prihar, che si è dichiarato colpevole, è stata chiesta l’estradizione da parte dello Stato Ebraico, mentre negli Stati Uniti è stato condannato a 8 anni di carcere.