Il primo mese dell’anno ci regala uno spettacolo proveniente dal Sole. A cogliere le immagini del bagliore è il Solar Dynamics Observatory della Nasa.
L’obiettivo principale che da anni si pongono gli astronomi è quello di osservare e riuscire a dare una spiegazione di quanto avviene nello Spazio. Ed è proprio grazie all’innovazione della NASA, il Solar Dynamics Observatory, è stato possibile catturare uno dei momenti salienti dell’evento che ha visto come protagonista la nostra stella. Il Solar Dynamics Observatory (SDO) è un telescopio spaziale lanciato nello Spazio nel 2010 per studiare il Sole. Questo particolare telescopio il 20 gennaio 2022 ha immagazzinato delle immagini che ritraggono l’esplosione di energia solare, apparsa agli occhi di chi la guarda come un brillante lampo di luce nella regione in alto a destra della nostra stella.
Il fenomeno dell’esplosione
L’eruzione solare si è verificata il 20 gennaio, proprio quando l’SDO ha catturato un’immagine di brillamento solare di livello medio con un picco all’1:01 EST (le 7:01 ora italiana). Il fenomeno è stato classificato come eruzione di classe M5.5. Non è stato l’unico evento, ricordiamo l’episodio registrato a fine ottobre 2021, di classe X1. Per meglio comprendere la scala di intensità delle esplosioni, bisogna conoscere il loro grado di classificazione. Le eruzioni solari vengono classificate secondo una scala che reputa come meno intense quelle rappresentate dalla lettera “A,B,C”. Le medie (e questo è il caso registrato dall’SDO), sono identificate con la lettera “M”. Infine, per le più violente viene assegnata la lettera “X”. Nel settembre del 2017 si verificò una delle esplosioni più violente, infatti, la classe fu X9.3.
Cosa causa queste esplosioni?
I brillamenti solari sono causati da un rilascio improvviso di energia durante un fenomeno di riconnessione delle linee del campo magnetico. Il fenomeno, in alcuni casi, può essere ammirato anche dagli abitanti della Terra. Le particelle energetiche emesse, infatti, sono responsabili dell’aurora boreale e meridionale. Bisogna, però, valutare anche l’altra faccia della medaglia. Non sempre queste esplosioni si concludono in uno spettacolo da ammirare. L’impatto che i brillamenti solari hanno sulla Terra sono molteplici e, i più gravi, possono provocare interruzioni di corrente, interferendo con la comunicazione tra le varie aree del mondo. Ad intervenire è proprio l’agenzia spaziale statunitense: “I bagliori solari possono influenzare le comunicazioni radio, le reti elettriche, i segnali di navigazione e rappresentare un rischio per i veicoli spaziali e gli astronauti”.