Questa azienda russa paga 180.000 euro per trasferire la tua identità in un robot: siamo davvero pronti?

Soldi facili? Di modi per farne ce ne sono molti, o perlomeno sulla carta esistono, quanto poi a metterli in pratica è un altro paio di maniche. Ma sembrerebbe più semplice che mai riuscire a guadagnare la bellezza di 180.000 euro semplicemente facendo… se stessi!

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Promobot produce robot umanoidi su larga scala – Promo-bot.ai

L’azienda russa Promobot, produttrice di robot umanoidi che vengono utilizzati in alcuni uffici governativi di Mosca ed in alcune università, ha infatti lanciato una campagna di “reclutamento” di persone comuni alle quale promettono 180.000 euro di compenso per cedere i diritti di immagine di se stessi.

Tutto questo per assimilare identità, espressioni e volto di persone reali per realizzare il robot “Android Robo-C”, un robot umanoide che dovrebbe diventare in sostanza una “copia conforme” di chiunque presti le sue sembianze all’azienda.

Promobot vuole produrre i suoi robot umanoidi su larga scala

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Promobot, la pagina pubblicitaria – Promo-bot.ai

Il motivo per cui Promobot ha deciso di offrire una “ricompensa” tanto ingente è che la volontà dell’azienda sembra essere la produzione su larga scala del robot umanoide “Android Robo-C”, capace di riprodurre fedelmente sia la voce che le espressioni fisiche e facciali di chiunque presti la sua immagine.

Ma “prestare” sembrerebbe essere un eufemismo: quello che l’azienda richiede è una cessione vera e propria dei diritti d’immagine della propria persona in via definitiva, per questo il compenso proposto raggiunge i 180.000 euro. E non serve avere un curriculum particolarmente eccellente, a Promobot basta che il candidato, o la candidata, abbia almeno 25 anni ed un viso “friendly”, non necessariamente bello ma quantomeno piacente e accattivante.

Una volta accettato di cedere la propria immagine per la realizzazione di uno di questi robot, l’umanoide sarà in grado alla fine del suo processo di costruzione di riprodurre oltre 600 espressioni facciali. Una volta prese le dovute “misure” e le fattezze del cosiddetto “umano di riferimento”, verrà fatta una riproduzione fedele delle fattezze fisiche e facciali della persona che ha prestato le sue caratteristiche, un vero e proprio “calco corporeo”, ed ecco che il robot sembrerà proprio una persona vera.

La cosa più curiosa e allo stesso tempo leggermente inquietante è che la Promobot è in grado di replicare, per il viso dell’umanoide, una pelle artificiale così realistica da sembrare realmente pelle umana, che viene applicata sull’esoscheletro del robot come se fosse una maschera, e sulla quale viene poi applicata l’eventuale barba insieme ai capelli per dare il tocco finale alle sembianze simil-umane dell’automa.

L’azienda Promobot, fondata nel 2015, è il più grande produttore di robotica di servizio in Europa. Opera nei settori della meccatronica, dell’IA e delle reti neurali. I progetti sviluppati includono navigazione autonoma, sistemi di dialogo, produzione di pelle artificiale e muscoli. Promobot crea robot umanoidi e di servizio, mentre interagisce anche con l’interazione uomo-macchina nel suo insieme.

I robot Promobot operano in 40 Paesi in tutto il mondo. La loro linea di lavoro include l’interazione con le persone in occasione di eventi, l’assistenza ai clienti, la gestione dei sistemi interni e la valutazione dei pazienti.

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