Elon Musk continua incessante la sua ripopolazione dell’orbita terrestre con i suoi satelliti denominati StarLink: lo scorso 19 gennaio infatti il razzo Falcon 9 è infatti decollato per portare in orbita altri 49 satelliti, aumentando di conseguenza il numero di utenti attivi del servizio.
Si tratta già del terzo lancio nel corso di quest’anno, che promette di essere solo una parte della lunga serie destinata a superare le 31 missioni portate a compimento nel corso del 2021, ed in totale è stato stimato che SpaceX ora abbia ben 2000 satelliti in orbita.
Ma non è tutto oro ciò che riluce, e ora ne vediamo anche le motivazioni: di 2000 satelliti infatti, ne sono operativi solamente 1469. Ossia, stando al Tweet pubblicato da Elon Musk stesso, tanti sarebbero i satelliti che hanno raggiunto la quota di 550 Km di altitudine in grado quindi di trasmettere il segnale per la connessione internet.
Starlink, molti satelliti non sono ancora in orbita
Il numero di satelliti all’altitudine richiesta per avere una connessione stabile, dunque, non sarebbe ancora a livello ottimale: anche se si pensa che presto aumenteranno, ancora 272 satelliti sono in viaggio per raggiungere la loro posizione finale, a cui vanno ovviamente aggiunti i 49 che sono stati appena lanciati.
E non sono ancora sufficienti gli oltre 300 satelliti StarLink ancora in viaggio per la loro destinazione finale: ne servono infatti, stando a quanto è riportato nel progetto di SpaceX, almeno 4408 per completare la prima fase della missione e per garantire una connessione stabile a tutti gli abbonati.
E dopo aver finalmente concluso la prima fase, si dovrà lavorare su quella successiva, tesa a stabilizzare il lavoro dei primi 4408 satelliti messi in orbita ed a inviare ulteriori satelliti per aggiungere forza e potenza alla copertura dei primi macchinari mandati in orbita.
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In azienda si è parlato del mese di marzo 2022 per l’invio in orbita dei satelliti StarLink di seconda generazione, inizialmente per effettuare dei test e poi in un secondo momento per dei lanci più frequenti e di satelliti più stabili. Per questi nuovi lanci, SpaceX ha fatto sapere che invece del Falcon9 utilizzerà la Starship.
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Nel frattempo che fine hanno fatto gli StarLink che mancano all’appello? Non sono più operativi, purtroppo, e molti di essi sono rientrati distruggendosi. Purtroppo, poiché molti voli sono dei test, può succedere che accadano cose del genere, ma le prove servono anche a questo: a migliorare le prestazioni e stabilizzare la tenuta dei satelliti. Tra questi satelliti non funzionanti ci sono anche i primi inviati nel 2019, che sono tutti stati distrutti.