Intel ha tutto l’interesse a minare bitcoin e annuncia un nuovo chip super performante (no CPU o GPU)

Il colosso californiano di Santa Clara ha talmente tanto a cuore il mondo delle criptovalute, da volerne rivoluzionare il sistema. Sembra proprio che Intel, uno dei più grandi produttori di chip al mondo, abbia intenzioni bellicose per le monete digitale, in un futuro molto prossimo.

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Intel si immerge nel mining di Bitcoin – Adobe Stock

Lo ha fatto capire a chiare lettere, d’altronde. E secondo indiscrezioni un nuovo chip super performante, specializzato per minare criptovalute potrebbe essere presentato alla prossima International Solid-State Circuits Conference (ISSCC), in programma a febbraio.

Un “rilascio di chip in evidenza” di Intel alla conferenza, infatti, è intitolata “Bonanza Mine: An Ultra-Low-Low-Voltage Energy-Efficient Bitcoin Mining ASIC“, c’è anche la data prevista: mercoledì 23 febbraio 2022. Ciò porta l’azienda in concorrenza diretta con Bitmain e MicroBT nel mercato degli ASIC per il mining di bitcoin, o circuiti integrati specifici dell’applicazione. Sarebbe la prima volta.

Intel discute il Bonanza Mine: l’ASIC per l’estrazione di Bitcoin a bassissima tensione

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Intel cerca di minare bitcoin a bassa tensione – Adobe Stock

Il mining di criptovalute in passato ha fatto aumentare la domanda e i prezzi delle unità di elaborazione grafica, comprese quelle di Intel, tanto da attirare l’ira di molti. A differenza del suo concorrente Nvidia, Intel ha affermato che non prevede di aggiungere limiti di ether mining alle sue schede grafiche. Tanto così, per mettere più pepe nella competizione.

L’azienda californiana ha segnalato che la prossima generazione di piattaforme di mining Bitcoin potrebbe essere spedita con adesivi “Intel Inside“, in quanto la società ha messo all’ordine del giorno l’intenzione di discutere di almeno un chip, chiamato “Bonanza Mine“, per il mining di bitcoin.

Il programma in arrivo per la Conferenza internazionale sui circuiti a stato solido include un elenco di “Bonanza Mine”, un “ASIC per l’estrazione di Bitcoin a bassissima tensione ed efficiente dal punto di vista energetico”, tramite un documento scritto da tre dipendenti Intel e portato alla luce da Tom’s Hardware. Il programma non sembra indicare se Intel abbia effettivamente intenzione di sviluppare Bonanza Mine come prodotto finito, oppure come progetto di ricerca. Ma le intenzioni sembrano quelle serie.

L’autore principale, Vikam Suresh, è descritto come un ricercatore presso Intel Labs, incentrato su “micro-architettura ad alte prestazioni ed efficienza energetica e progettazione di circuiti per la crittografia e l’autenticazione dei dati, progettazione di primitive crittografiche per numeri casuali e generazione di chiavi, e tecnologie a catena di blocchi e compressione dei dati ad alte prestazioni”.

A dicembre, Raja Koduri, vicepresidente senior e direttore generale del gruppo Accelerated Computing Systems and Graphics (AXG) di Intel, aveva accennato ai piani dell’azienda per blockchain: non avrebbero incluso CPU o GPU per uso generale. Probabilmente non è una sorpresa dato che il mining di bitcoin efficace è passato agli ASIC molto tempo fa. È per questo che alcune delle monete più piccole sono diventate popolari, proprio perché i PC generici possono ancora competere in qualche modo con organizzazioni minerarie più specializzate e ben finanziate.

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Koduri ha spiegato allo streamer DrLupo che vuole ottenere una solida base di installazione delle sue nuove GPU Arc, in modo che l’azienda possa attirare l’attenzione degli sviluppatori di software.

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Intel non ha indicato quale sarà l’hash rate, la potenza stimata, e se l’ASIC sarebbe ottimizzato solo per bitcoin. Ogni domanda, comunque, troverà una risposta il 23 febbraio, nella conferenza virtuale che potrebbe rivoluzionare il mondo delle criptovalute.

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