Un diciannovenne tedesco, imprenditore nel settore della cybersicurezza, ha affermato sul proprio profilo Twitter di aver ottenuto il controllo da remoto di più di 25 auto di marca Tesla. L’affermazione però non è sostenuta da alcuna prova. Esiste un fondo di verità o è solo un modo per far parlare di sè?
Questa vicenda inizia con un post su Twitter; il diciannovenne David Colombo, imprenditore tedesco nel settore della cybersicurezza, afferma di avere il pieno controllo di auto Tesla altrui in tutto il mondo. Il posto ovviamente ottiene subito moltissime visualizzazioni e risposte, tra scetticismo e preoccupazione.
Nei post successivi la vicenda inizia a delinearsi più chiaramente; l’imprenditore infatti afferma che non si tratta di una forma di furto di dati. Il problema, secondo le sue parole, deriverebbe interamente da disattenzioni dei proprietari dei mezzi; per questo starebbe cercando, senza successo, di contattarli.
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Il controllo di cui parla non sarebbe comunque inerente alla mobilità del veicolo; non si tratterebbe quindi della possibilità di guidarlo da remoto. Si tratterebbe del controllo di altre funzioni, quali le luci, l’autoradio, i finestrini, il climatizzatore ed il sistema di apertura/chiusura del veicolo.
Queste affermazioni non sono al momento supportate da alcuna prova. Colombo inoltre ha affermato di aver fatto tutte le segnalazioni del caso alla Tesla, in modo da migliorare la sicurezza e scoprire come evitare il ripetersi di situazioni del genere: situazioni che potrebbero essere utilizzate da malintenzionati.
Il dibattito sulla sicurezza delle auto Tesla
La questione della sicurezza delle auto Tesla non è nuova; la connessione delle auto del marchio di Elon Musk, caratteristica avveniristica centrale per la casa costruttrice, ha già portato in passato ad obiezioni sulla sicurezza. Sia per quanto riguarda la sicurezza di guida, sia per quanto riguarda la privatezza delle informazioni.
Già nel dicembre 2021 500.000 veicoli sono stati richiamati per problemi di sicurezza, su indicazione della Highway Traffic Safety Administration. I problemi riguarderebbero le funzionalità della telecamera posteriore e l’apertura del cofano, che potrebbe avvenire automaticamente, senza nessun preavviso e senza alcun comando del guidatore.
Tesla ha affermato però che non sono noti incidenti causati da tali problematiche; inoltre la casa di automobilistica di San Carlos ha sempre garantito il rispetto degli standard di sicurezza, che anzi sarebbero implementati da nuovi sistemi avanzati, come la raccolta dati in tempo reale sugli incidenti. Le stesse garanzie riguarderebbero la privacy.
Se le affermazioni del giovane imprenditore tedesco fossero vere, si tratterebbe di fughe di dati causate dai proprietari stessi; quindi, probabilmente, la pubblicazione di dati sensibili sull’autenticazione dell’account di Tesla. I proprietari di tali informazioni potrebbero averle inavvertitamente diffuse, rendendole pubbliche ed utilizzabili da altri.
Altra possibilità è quella relative alle app di società terze; difatti sono nate molte applicazioni, non sviluppate da Tesla. Queste potrebbero non avere sistemi di protezione dei dati abbastanza solidi, permettendo la fuoriuscita di informazioni. O, peggio, potrebbero essere create proprio con lo scopo di ottenere informazioni riservate.