Si è tenuto nella giornata ieri, 12 gennaio 2022, dalle ore 10:00 alle ore 12:45, lo “Space in Response to COVID-19 Outbreak in Italy Final Presentation Day”.
Si è trattato di un evento, svolto in modalità virtuale per gli esterni, quindi online, nonché ibrida, per il personale dell’Asi, l’agenzia spaziale italiana, è che ha avuto appunto l’obiettivo di unire le forze fra la stessa agenzia italiana e l’Esa, l’agenzia europea spaziale, come risposta alla pandemia di covid che ormai da due anni a questa parte ha stretto il mondo intero in una morsa mortale.
BANDO ASI ED ESA “SPACE IN RESPONSE TO COVID” PRESENTATO IERI
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All’evento, come sottolineato dal sito dell’Asi, ha partecipato anche il presidente della stessa agenzia, nonché il Direttore ESA-TIA, i rappresentanti del Ministero dell’Innovazione Tecnologica e della Transizione Digitale e il Ministero dell’Istruzione, capitanato da Patrizio Bianchi, in questi giorni molto impegnato anche sul fronte scuola. L’evento si è tenuto presso la Sala Cassini dell’Agenzia Spaziale Italiana, sita in Roma, dove hanno potuto accedere solo 15 persone per via delle misure covid, ma è stato reso disponibile a tutti tramite la pubblicazione online. Ma vediamo nel dettaglio in cosa consiste questo speciale bando, così come fa sapere la stessa Asi: “Dalla collaborazione tra l’ESA, il Ministero della Innovazione Digitale e l’ASI, nella prima metà del 2020, in piena fase critica della pandemia, è nato il bando Space in Response to COVID-19 Outbreak in Italy nel frame del programma ESA ARTES BASS”.
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“Il bando è stato finanziato dall’ASI per 10 milioni di euro – prosegue la nota – ed ha ottenuto una straordinaria risposta dagli operatori nazionali: quasi Cento proposte che prevedono sperimentazioni di tecnologie spaziali per il contenimento, monitoraggio e contrasto della pandemia Covid19. Un importante investimento in innovazione destinato a due aree di riferimento: salute ed educazione attraverso l’uso di asset spaziali per il contrasto alla pandemia”. Il bando è rivolto a tutti gli operatori economici dei paesi membri dell’ESA e partecipanti al programma Artes GPL BASS (Generic Programme Line Business Applications – Space Solutions) “prevedeva obbligatoriamente service trials e fasi dimostrative dispiegate in Italia e richiedeva il co-finanziamento da parte degli operatori economici proponenti (max 50% per la grande industria, max 80% per PMI e Università e Centri di Ricerca)”. Attraverso il final presentation day che si è tenuto ieri, si è voluta “offrire una sintesi di quanto realizzato finora con il bando e discutere dei risultati e delle prospettive di ulteriori interventi, anche alla luce della evoluzione della pandemia”.